PR_438

22 progettare 438 MAGGIO 2021 non dovrebbe essere accompagnato solo da uno scale up dellamacchina in termini di dimensioni - aggiunge Pala -,ma anche da un suo efficientamento, continuando a offrire la possibilità di inserirsi in maniera plug and play nelle aree che già ci sono, senza creare problemi di layout e di convivenza con le persone”. Automazione flessibile Diversi sono gli scenari applicativi dei cobot nell’industria del packaging in cui opera Ferrero. “Siamo l’ulti- mo miglio dell’azienda, occupandoci di portare il prodotto sul mercato - illustra Federici -. Lavoriamo con oltre 20 tecnologie di processo di- verse, e dobbiamo essere altamente flessibili, arrivando sul mercato con livelli di servizio estremamente alti e caratterizzati per ogni singolo Paese, con attività ripartite in 26 nazioni e in forte espansione nei mercati di Nord America e Far East”. L’azienda ha così iniziato a lavorare con una logica di automazione flessibile, che fosse in grado di integrare le attività dell’uomo con attività robotizzate. Il tutto con l’obiettivo di valorizzare e sfruttare al meglio le capacità delle risorse umane, a fronte di un biso- gno di rinnovamento costante del catalogo prodotti. “Dovendo creare delle modalità di integrazione uomo- macchina, la sicurezza è stato un aspetto essenziale - prosegue Federici -.Abbiamo iniziato ad adottare i cobot nel 2007, in un nostro impianto dove dovevamo aumentare la capacità pro- duttiva mantenendo lo stesso livello occupazionale. Abbiamo poi comin- ciato a impiegare il robot non solo abbinato all’uomo, ma applicato a in- tere fasi del processo, anche in logica modulare con più cobot che lavorano in contemporanea”. Tutto questo ha quindi portato a un ridisegno delle isole di lavoro, che oggi hanno molte meno persone intorno, sono più ef- ficienti e generano meno difettosità, grazie alla grande ripetibilità, affidabi- lità e attenzione alla qualità offerta dai cobot. L’introduzione di questi sistemi ha però portato anche un completo cambiamento dei processi. “Abbia- mo dovuto effettuare un deployment dei processi stessi, per capire quali fossero le condizioni migliori per far lavorare il robot in logica di ottimiz- zazione dei flussi. I cobot sono infatti strumenti estremamente interessanti, ma bisogna imparare a costruirci una visione”. L’azienda ha clusterizzato i lavori eseguiti, realizzando dei tool e delle testine da utilizzare per ciascu- no. L’ingegnerizzazione del cobot ha quindi portato a disegnare un robot montato su una particolare attrez- zatura, che può ricevere cluster di strumenti abbinati alle tipologie di lavori che vengono lanciate. Automazione versatile Le nuove logiche di linea introdotte in Ferrero hanno permesso di ridurre drasticamente i costi di riattrezzaggio delle linee. “Linee di questo tipo han- no dei payback sotto i due anni - dice Federici -. Ora stiamo implementan- do negli USA una soluzione dove non solo le linee si ricompongono in funzione delle esigenze di lavoro, ma che nel periodo di bassa produttività vengono rimosse, lasciando gli spazi INCHIESTA

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz