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progettare 437 APRILE 2021 19 che è già qui? “Servono designer for Additive, professionisti capaci di capi- re i processi di design corretti, validarli e gestirli nella progettazione. Inoltre - continua - manufacturing engineer che supportino anche lo sviluppo delle macchine e analizzino il post proces- sing per arrivare al risultato finale”. Stampa di grandi dimensioni In questo senso, una testimonianza è arrivata da Matteo Arnoldi, Principal Technologist Emea Additive Manufac- turingdi CamozziMachineTools, realtà che si occupa della stampa di com- ponenti di grandi dimensioni. “Per noi il post processo legato all’oggetto stampato è importante perché lavo- rando su grandi dimensioni abbiamo l’obiettivo di estrudere quanto piùma- teriale termoplasticopossibile”, spiega Arnoldi. Si sta parlando di manifattura sottrattiva che può consistere anche in operazioni di fresatura che, a detta di Arnoldi, può servireper unprocessodi finitura superficiale oppure agire sulla tolleranza dimensionale intervenendo per sistemare ‘le ultime sbavature’. Arnoldi spiega che la particolarità di questo tipodi lavorazione“per stampe di grandi dimensioni è l’attenzione alla gestione termica del pezzo il quale può subire contrazioni o dilatazioni termiche durante la lavorazione”. Si pensi, per esempio, alla stampa, in pezzo unico, di un intero centro di comando mobile oppure allo scafo di un’imbarcazione di diversi metri di lunghezza. Un altro punto di incidenza sulla sostenibilità risiede nella logisti- ca. “Al posto di concentrare gli stock, la tecnologia additiva consente di di- stribuire la produzione dove serve con macchine localizzate che stampano a secondadel fabbisogno”, spiegaCalza. Investimento per oggi e domani Detto questo, verrebbe da pensare che l’Additive Manufacturing stia conqui- standoanche laproduzione industriale in serie. Su questo punto fa leva anche HP - 3D Printing che, proprio quattro anni fa, è entrata in questo mondo e si è accorta di come la tecnologia sia sempre un passo più avanti rispetto alle conoscenze del mercato. Dopo aver parlato delle novità HP lanciate sul mercato proprio in questo senso come stampanti che producono parti funzionali inminor tempoe conminori costi, Eleonora Giacometti, Partner Business Manager della società, ha riportato un esempio. “Gli impren- ditori ‘illuminati’ che solo 4 anni fa avevano investito in una stampante 3D, al posto di mettere soldi in un impianto industriale, oggi pensano ad aumentare il parco stampanti per- ché si sono resi conto dei vantaggi che fornisce questa tecnologia. Basti pensare - prosegue Giacometti - alla possibilità di presentare un prodotto in anteprima rispetto alla concorrenza, alla libertà dei progettisti senza vin- coli progettuali, alla possibilità di fare piccole produzioni, cosa che sarebbe stata troppo onerosa da realizzare con un altro tipo di tecnologia, ai costi di assemblaggio ridotti grazie al fatto che con la stampa 3D si realizza, quando e dove se ne ha bisogno, il prodotto finito senza doverlo assemblare e, in- fine, il credito d’imposta che dimezza gli investimenti inAdditiveManufactu- ring”, conclude Giacometti. Infatti, ci si deve interrogare se queste tecnologie siano un investimento per migliorare i processi tecnologici e i profitti delle imprese. La risposta è affermativa, secondo Giuseppe Cilia, Sales Mana- ger di Stratasys Italia. “Le tecnologie additive sono un investimento per migliorare i processi in azienda e non rappresentano la sostituzione delle cosiddette tecnologie tradizionali. Op- portunamente interpretate e combina- te - continua - sono strumenti strategici basti pensare ai vantaggi che si hanno nella prototipazione rapida come il risparmio del costo del prototipo in funzione del tempo di produzione. Le aziende spesso si fermano sulle valu- tazioni puntuali mentre è necessario avere lapercezione sull’impatto strate- gico, cioè l’aumento dell’efficienza nei processi che si riversi su marginalità e fatturati”, conclude Cilia. @stefano_belviol
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