PR_436
progettare 436 MARZO 2021 27 Il mercato globale dei robot ha rag- giunto i 45 miliardi di dollari nel 2020, con previsioni di crescita a 73 miliardi nel 2025, con Cagr del +10,4% secondo IFR. Forte è la dif- fusione dei robot antropomorfi, di cui i cobot sono l’istanza più interes- sante, ma il Covid ha spinto anche le vendite di robot scara, impiegati per esigenze di sanificazione in cam- po alimentare ed elettronico. Una profonda riconversione della pro- duzione è in corso, sorgono nuove esigenze di sicurezza, mentre la pan- demia ha accelerato gli investimenti in tecnologia da parte delle aziende per essere più resilienti in caso di cri- si. La compresenza dell’uomo negli scenari di automazione collaborati- va porta al contempo nuove sfide e opportunità, al crocevia tra ro- botica, etica e diritto. Tracciamo un quadro di quanto è in divenire con Antonio Bicchi, ricercatore presso l’IIT nonché professore di robotica all’Università di Pisa e presidente I-RIM, Bruno Siciliano, professore alla Federico II di Napoli, e Andrea Zanchettin, ricercatore presso il Po- litecnico di Milano. Dall’ICT all’IAT La robotica collaborativa è un atto- re polivalente nel Piano Naziona- le della Ricerca appena presenta- to al Governo italiano. Tre sono in particolare le sfide poste al centro dell’attenzione da parte del gruppo ministeriale di lavoro, in cui figura- no anche Bruno Siciliano e Antonio Bicchi. La prima è la trasformazione digitale, dove il cobot è un concetto centrale in quanto componente di sistemi cyber fisici più ampi in cui avviene l’unione tra mondo digi- tale e fisico. Vengono quindi una maggior attenzione alla filiera pro- duttiva, e in particolare alle PMI, al recupero dell’artigianato e al boost delle start-up. Interessante qui il fenomeno del reshoring, con pro- duzioni che la nuova ondata della robotica permette di riportare in pa- tria. Infine, il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, con la possibilità grazie ai cobot di pensare a forme di lavoro agile esteso nel senso di un physical smart working, che anche in tempi di lockdown totale avrebbe consentito di continuare a produrre se pur a ritmi ridotti. “La robotica collaborativa è presente anche nel Pillar II del piano strategico Horizon Europe - illustra Siciliano -, interes- sando le quattro aree individuate della manifattura agile (che nel PNR si traduce in Industria 4.0), ispezione e manutenzione, agrifood e health. Mettendo mano al documento per il progetto nazionale della roboti- ca abbiamo quindi declinato questi quattro temi, aggiungendone altri due: in primis quello degli ambienti ostili e non strutturati, che può si- gnificare anche ambienti di lavoro e sociali che in situazioni pande- miche possono diventare tali”. Un sesto scenario applicativo prevede Antonio Bicchi è ricercatore presso l’ IIT e professore di robotica all’ Università di Pisa : “Per una sempre maggiore diffusione della robotica collaborativa sarà determinante ridurre il costo della programmazione, grazie a una nuova AI all’insegna di una intelligenza dell’interazione”. Bruno Siciliano è professore alla Università Federico II di Napoli : “Oggi I PRO TA GO NISTI Andrea Zanchettin è ricercatore presso il Politecnico di Milano : “L’aggiunta di un cobot nel classico schema dell’automazione industriale apre agli scenari futuri di una nuova automazione mediata dalla AI che abilita la collaborazione con l’uomo”.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=