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76 progettare 435 GENNAIO / FEBBRAIO 2021 Hannes è la protesi mioelettrica sviluppata da Centro Protesi Inail, Istituto Italiano di Tecnologia e firmata da ddpstudio. La mano protesica ha vinto a settembre il Premio Compasso d’Oro 2020. Hannes restituisce oltre il 90%delle funzionalità perdute. Grazie all’Intelligenza Artificiale le persone possono comandare i movimenti della protesi semplicemente pensando ai movimenti che farebbero naturalmente con il proprio arto LUCA ROSSI LamanoprotesicaHannes èunamano poliarticolata di nuova concezione, in grado di restituire alle persone con amputazione di arto superiore oltre il 90% delle funzionalità perdute. Han- nes è stata sviluppata dai ricercatori del Centro Protesi Inail e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e firmata dai designer Lorenzo de Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli di ddpstudio. Il design e l’innovazione tecnologica della mano costituiscono i fattori di successo che hanno porta- to al conseguimento del prestigioso riconoscimentoCompassod’Oro 2020 con la seguentemotivazione: ‘Il design si rivela uno strumento indispensabile per aiutare le persone in difficoltà a riappropriarsi del proprio futuro. Tec- nologia ed estetica aiutano a superare un disagio psicologico e un deficit fisi- co’. RehabTechnologies IIT-Inail Lab e lo studiomilanese ddpstudio formano un gruppo di lavoro che sta già lavo- rando su altri progetti di tecnologie avanzate Made in Italy. Naturalezza delle forme Una delle principali innovazioni di Hannes rispetto ad altre protesi è l’ot- tenimento della massima naturalezza di forma, movimenti, orientamento degli assi di rotazione e posture della mano. Vantaggi estetici e funzionali che è stato possibile ottenere solo grazie alla profonda interazione tra designer e ingegneri durante tutta la fase di sviluppo del progetto, dai primi prototipi meccanici alla versione finale. Lo studio approfondito dell’an- tropomorfismo della mano naturale ha infatti guidato il designdella protesi sia dal punto di vista estetico sia da quello meccanico/strutturale, facen- do sì che gli utenti percepiscano la protesi non più come uno strumento estraneo, ma realmente come una parte di sé. Un processo di design iterativo ha permesso di integrare le parti meccaniche, elettriche ed elettro- niche all’interno delle forme e delle proporzioni della mano garantendo un aspetto ottimale per entrambe le taglie previste. La mano è costituita da quattro ele- menti principali: uno chassis centrale in alluminio che contiene le parti mec- caniche e il motore; le dita articolate realizzate inmateriale plastico all’inter- no delle quali scorre il cavo di trazio- Intelligenza Artificiale per lamano protesica RICERCA

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