PR_435

progettare 435 GENNAIO / FEBBRAIO 2021 31 al contempo, un’opportunità unica per l’India di affermarsi come hub manifatturiero nella regione. Presenza italiana e viceversa L’Italia, con una quota dello 0,64% dei flussi di investimenti diretti dall’e- stero verso l’India, si colloca, nel periodo aprile 2000 - dicembre 2019, al 17° posto a livello mondiale e al 7° posto tra i Paesi UE per ammon- tare di investimenti in equity verso l’India, nelle stime del Department of Industrial Policy and Promotion del governo. L’India è il secondo mercato asiatico, dopo la Cina, in termini di stock di investimenti diretti in uscita dall’Italia, per oltre 6miliardi di euro. Fin dagli anni Novanta, a seguito delle liberalizzazioni econo- miche attuate dal governo indiano, le imprese italiane hanno guardato con sempre crescente interesse all’India quale destinazione di investimenti. Oggi si contano più di 700 imprese indiane a partecipazione italiana, per la maggior parte di controllo. Prevalgono gli insediamenti produtti- vi di grandi Gruppi industriali italiani, che hanno nel tempo realizzato inve- stimenti sempre più legati a logiche di presidio del mercato locale che di strategie di riduzione dei costi, e che potrebbero fare da apripista per una presenza stabile nel Paese anche delle imprese italiane di minore dimen- sione, ancora poco attive in India. Le aree geografiche di insediamento delle principali imprese italiane in India sono gli Stati di Maharashtra, nel polo produttivo di Mumbai-Pune, di Tamil Nadu (Chennai), di Haryana (Gurgaon) e di Karnataka, nell’area in- dustriale di Bangalore. Si registrano, inoltre, alcuni impianti italiani nello Stato del Gujarat e nello Stato del Rajasthan, che sembrano destinati a diventare importanti poli di attra- zione di investimenti produttivi nel prossimo futuro. In India operano numerose imprese a partecipazione italiana attive nel commercio, mentre gli investimenti produttivi italiani nel Paese si concentrano nei settori della meccanica, metallurgia, automotive, chimica ed elettronica. Gli investitori indiani hanno acquisi- to, fino a tutto il 2018, partecipazioni in 117 imprese italiane, con oltre 9.000 addetti e 4 miliardi di euro di fatturato. Tra i principali settori emergono il metallurgico, la produ- zione di articoli in gomma e materie plastiche, la meccanica e il chimico. Le società a partecipazione indiana si concentrano nell’Italia settentrio- nale, in particolare in Lombardia - dove viene realizzato oltre il 30% del fatturato totale delle imprese indiane in Italia - seguita da Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. @lu r ossi _7 1 Opportunità nella Green economy Sono previsti investimenti da 55,32 USD/mld nei prossimi tre anni per raggiungere l’obiettivo di 175 gigawatt (GW) di energia rinnovabile nel Paese. Allo stato attuale, il contributo delle energie rinnovabili alla capacità già installata di 159 GW è del 10% (circa 17 GW), ripartito nel seguente modo: 69% energia eolica; 16,1% energia idroelettrica; 8,2% cogenerazione biogas; 5,2% biomasse; 0,4% da combustione di rifiuti; 0,06% solare/fotovoltaico. L’India inoltre sta studiando la possibilità di sfruttare le risorse eoliche e solari del nord del Paese per aumentare di 363 GW la capacità di ottenere energia pulita. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento per la promozione dell’industria e del commercio (DPIIT), i flussi di IDE nel settore energetico indiano tra aprile 2000 e dicembre 2019 sono stati pari a 9,1 miliardi di dollari.

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