PR_433

progettare 433 OTTOBRE 2020 33 oppure modificare gli elementi che riguardano leprestazioni e le funziona- lità come, per esempio, il tema dell’im- patto energetico o quello ambientale. Tra le innovazioni di processo, che guardano alla produzione, alla logi- stica e ai servizi - continua direttore relazioni industriali di Icim - il decreto attuativo elenca: cambiamento nelle tecnologie impiegate, di macchinari, attrezzature e software;miglioramento dell’efficienza, dell’affidabilità e della sicurezza”. Sono quindi ammissibili al credito di imposta quei lavori svolti nelle fasi precompetitive legate alla progetta- zione, realizzazione e introduzione delle innovazioni fino alle fasi di test e valutazione. “Non sono ammissibili modifiche o migliorie di carattere minore a prodotti e processi già rea- lizzati e nemmeno i lavori per la solu- zione di problemi tecnici che siano già presenti nel normale funzionamento all’interno dell’impresa - indica Gia- noglio -. Non vi rientrano i lavori svolti per personalizzare prodotti su richiesta di un committente e in ge- nerale i lavori svolti per il controllo di qualità, adeguamenti alla legislazione in materia di sicurezza o ambientale”. Design e ideazione estetica Si tratta di tutto quanto non è innova- zione dal punto di vista tecnologico e riguarda esclusivamente innovazio- ne sul piano della forma e di altri e- lementi non tecnici e funzionali come i colori, la struttura superficiale, gli ornamenti, compresi gli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e i caratteri tipografici. Questi lavori godono del credito d’imposta al 6% delle spese ammissibili. “Anche in questo caso prevale la novità. Si può dunque pensare - spiega ancora Gia- noglio - che le imprese che operano in settori dove è previsto il rinnovo a intervalli regolari del prodotto, come per esempio l’abbigliamento o altri settori in cui ogni stagione vi è un nuovo campionario, non sia ammis- sibile l’agevolazione a meno che non vi siano novità di carattere superiore rispetto al campionario precedente”. Innovazione digitale Sale dal 6 al 10% il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnolo- gica finalizzate a obiettivi di innova- zione digitale 4.0. Si tratta di progetti volti alla trasformazione di processi aziendali attraverso l’integrazione e l’interconnessione dei fattori rilevan- ti per la creazione di valore. “Negli ultimi tre anni - spiega Gianoglio - si è capito che, nell’ambito di ciò che era l’incentivo ai beni Industria 4.0, le imprese avevano la necessità di sviluppare una nuova visione e una nuova capacità di orientare i loro processi. Innovazione digitale 4.0 significa, quindi, creare un’infra- struttura digitale per l’integrazione di dispositivi hardware e software. Le imprese acquistavano beni Industria 4.0 ma spesso questi erano ‘isole’ all’interno dell’impresa che sentiva quindi il bisogno a che queste ‘isole venissero interconnesse e integrate con sistemi di gestione aziendale. Per connettere e integrare tutta la fabbrica non si tratta solo di effet- tuare investimenti in nuovi beni ma investire nell’infrastruttura digitale che, al di là di quello che sono i costi dell’hardware, porta con sé anche costi di progetto e di definizione che, ora, possono rientrare tra i costi ammissibili di innovazione digitale

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