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32 progettare 433 OTTOBRE 2020 INCHIESTA riferimento, oggi il triennio iniziava ad essere ‘datato’ con problemi di applicazione, spesso spiazzando le aziende sulla concreta possibilità di applicazione. Quindi la principale novità contenuta nella Legge di Bi- lancio di quest’anno è proprio quella di passare a un sistema volumetrico che, abbassando un po’ le aliquote, di fatto permette di considerare il volume complessivo delle spese nel corso dell’anno e quindi di poter godere del credito ricerca e sviluppo al 12% per tutte le spese considera- te, senza fare riferimento ad anni base”. Inoltre, in passato, si creava confusione su ciò che si poteva o non si poteva considerare spesa per ricerca e sviluppo. “Con il decreto Cirsi - continua Paolo Gianoglio - si danno le corrette definizioni di ricer- ca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica; si individuano gli obiettivi di transizione ecologica e di innovazione tecnologica 4.0; si dà la corretta determinazione e documen- tazione delle spese ammissibili”. Ricerca e sviluppo Si tratta di un credito di imposta del 12% delle spese ammissibili e sono considerate attività di ricerca e svilup- po la ricercadi carattere fondamentale; la ricerca industriale, ossia lavori ori- ginali intrapresi al fine di individuare possibili utilizzazioni o applicazioni delle nuove conoscenze che derivino dalla ricerca fondamentale; sviluppo sperimentale, cioè quei lavori sistema- tici basati su conoscenze ottenute dalla ricerca o dall’esperienza pratica, svolti allo scopo di acquisire conoscenze o raccogliere informazioni tecniche per realizzare nuovi prodotti o nuovi pro- cessi di produzione o migliorare signi- ficativamente i prodotti o i processi già esistenti. “Il carattere di novità e non il risultato del semplice utilizzo dello stato dell’arte o dominio di riferimento è la modifica sostanziale contenuta nel decreto attuativo relativamente al significato di ricerca e sviluppo - spiega Gianoglio - che si concretizza in prototipi o impianti pilota. Il credito d’imposta per ricerca sviluppo è am- missibile se si evidenzia un progresso, un avanzamento delle conoscenze in campo scientifico e tecnologico”. Innovazione È stato chiarito anche il tema dell’in- novazione, sul quale spetta un credito d’imposta del 6% delle spese ammis- sibili, definendone l’attività. “Si tratta di lavori finalizzati alla realizzazione o introduzione di prodotti o processi nuovi o significativamente migliorati rispettoaquelli già realizzati oapplicati dall’impresa. Di fatto, quindi, non si richiede un carattere di innovatività specifica rispetto alle tecnologie o rispetto allo stato dell’arte scientifi- co-tecnologico ma va incontro alle esigenze delle PMI, per esempio. In particolare, il decreto fa alcuni esempi di innovazioni di prodotto: diverse caratteristiche tecniche del prodotto; nuovi componenti o materiali, incor- porazione di nuovo software, miglio- rare la facilità di impiego del prodotto Come agevolare l’innovazione Luca Donelli, presidente del Lombardy Energy Cleantech Cluster (LE2C), associazione che ha 11 anni di vita nata in Lombardia per favorire la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e altri operatori della filiera dell’energia e del Cleantech, parla di tre leve per accelerare e agevolare il processo innovativo. “Il primo luogo, l’internazionalizzazione intesa come il canale di promozione delle innovazioni, la seconda leva è legata alla finanza e alla comunicazione, la terza leva è la capacità di poter sfruttare innovazione all’interno della propria azienda e promuoverla all’esterno”, spiega Donelli che mette al centro della propria strategia la circular economy. Donelli sottolinea il concetto di competenze come fondamentali in questo periodo storico e di transizione e, proprio sul Piano Transizione 4.0, auspica che il prossimo anno sia potenziato. Giuseppe Linati, direttore Digital Innovation Hub (DIH) Lombardia, sottolinea il rafforzamento dello sviluppo delle conoscenze con il digitale. “Le potenzialità del digitale sono fondamentali, soprattutto per le PMI”, afferma. Il DIH Lombardia è riconosciuto per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nelle PMI. Nel decreto attuativo, nell’ambito dell’innovazione digitale 4.0, si fa cenno anche ai big data e ai processi di analisi degli stessi. “La capitalizzazione dei dati da parte delle imprese è elevata ma si deve arrivare, attraverso attività di sensibilizzazione, alla consapevolezza di una maturità digitale e investire sulla trasformazione digitale”, commenta. Linati punta l’attenzione sugli strumenti di business intelligence e intelligenza artificiale al fine di analizzare il dato ed estrarne tutte le potenzialità danno conoscenza all’azienda sui suoi processi produttivi.

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