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48 p rogett a re 432 SETTEMBRE 2020 I costruttori italiani di macchine per il packaging chiudono il 2019, per il quarto anno consecutivo, con una crescita. È l’unico segnwo più nel settore dei beni strumentali del Paese. Per quest’anno, invece, oltre il 40%degli imprenditori del settore stima una contrazione più o meno forte del fatturato RENATO CASTAGNETTI Tra le aziende italiane produttrici di beni strumentali, i costruttori di macchine automatiche per il confe- zionamento e l’imballaggio sono gli unici a chiudere il 2019 con il segno positivo. Confermano così la leader- ship mondiale di questa nicchia della meccanica Made in Italy che, per la prima volta nella sua storia, sfonda il muro degli 8 miliardi di euro di fattu- rato, con una crescita su base annua del 2,2%. L’anno alle spalle ha visto ridursi il numero di imprese attive Il packaging cresce. È l’unico in Italia S CENARI del 2,4% a 616 unità, sulla scia dei processi di M&A in atto nel comparto, ma è andato invece aumentando il nu- mero di occupati saliti a 33.304 addetti (+2,1%). Sono i risultati dell’ottava indagine statistica del Centro studi Ucima-Mecs, presentata in occasione dell’assemblea annuale che si è svolta nel luglio scordo a Modena. In que- sti otto anni (2012-2019) i costruttori di macchine per il packaging hanno aumentato di quasi il 50% il volume di affari (da 5,5 a 8,04 miliardi di eu- ro), del 40% l’export (salito da 4,56 a 6,35 miliardi) e creato 7mila nuovi posti di lavoro. Mercati internazionali Il 79% del fatturato del settore è rea- lizzato all’estero, pari a un valore di 6,35 miliardi di euro lo scorso anno, in crescita del 2,3% rispetto al 2018. La dinamica delle esportazioni è mezzo punto percentuale superiore al trend sul mercato interno (+1,8% il fatturato in Italia nel 2019 a quota 1,69 miliar-

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