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26 p rogett a re 432 SETTEMBRE 2020 “Già diverse aziende hanno creato aree dedicate all’additive manu- facturing, affiancandole alle linee di produzione dotate di tecnologie più convenzionali - chiosa Scianati- co -. La differenza risiede nel fatto che l’Additive richiede solo una maggiore attenzione nei processi perché, dovendo lavorare con le polveri, è importante dotarsi di opportuni strumenti di aspirazione e garantire corretti valori di umidità e temperatura degli ambienti, ma la loro implementazione rimane as- solutamente semplice ed agevole”. “In Gimatic - ha detto Petrovic -, con uno sguardo al futuro abbiamo fatto investimenti in direzione della produzione di serie con la stampan- te 3D. Già ora molti prodotti di serie integrano componenti stampati in modo tridimensionale. Siamo in grado di produrre piccole e grandi serie di prototipi, pezzi definitivi, utensili da impiegare in officina per attrezzaggio di macchine utensili, per la linea di produzione e molto altro. Stiamo usando materiali ter- moplastici dotati di caratteristiche industriali in grado di resistere alle temperature molto elevate e sol- lecitazioni meccaniche importanti. Inoltre, sperimentando l’inserimen- to di stampanti 3D con un sistema di fusione laser per polveri metalli- che. In questo modo sarà possibili produrre piccoli lotti in poco tempo realizzati con superleghe come ac- ciaio inossidabile, alluminio, Inco- nel, e materiali”. Lombatti è intervenuto: “L’additive manufacturing come ogni tecno- logia ha delle precise regole per ottenere risultati soddisfacenti. La realizzazione di componenti, prototi- pali o meno, con tecnologia additive richiede innanzitutto una variazione dei criteri di progettazione e dise- gnazione tecnica. A seconda della tecnologia additive in uso sarà ne- cessario attenersi a precise regole progettuali che possono richiedere per esempio la presenza di nerva- ture specifiche, forature di scolo, il rispetto di spessori minimi e molto altro. Da un punto di vista di collo- camento delle tecnologie additive all’interno delle aree produttive, i- nevitabilmente è necessario fare un’opportuna analisi della governa- bilità delle condizioni termiche de- gli ambienti, dell’esposizione delle macchine ad agenti di vario tipo polveri, fino alla presenza di vibra- zioni”. E ha concluso: “L’esperienza Dallara in ambito additive/stampa 3D vanta ormai vent’anni di storia e ha rappresentato un passaggio fon- damentale per accelerare drastica- mente il processo di sviluppo aero- dinamico di vetture da competizione in primis. Oggi queste tecnologie si pongono come strumento basilare sia in ambito automobilistico sia nelle più svariate applicazioni. Il percorso effettuato durante gli anni ci restituisce adesso quella consa- pevolezza che ci permette di forzare la sperimentazione riconoscendo nuovi applicativi finora impensa- bili. L’integrazione dunque con le tecnologie più tradizionali non solo è possibile, ma assolutamente pre- miante per le aziende che riescono a calibrare l’utilizzo di questi stru- menti. Un opportuno bilanciamento tra tecnologie additive e tecnologie tradizionali mette oggi l’azienda in condizione di essere non solo più flessibile, ma anche di ridurre i tempi di consegna, di facilitare i processi sperimentali o innovativi e garan- tire una maggiore soddisfazione ai propri clienti”. L’ultimo intervento è di Leonardo divisione elicotteri: “Il passaggio dalla prototipazione alla produzione avviene con l’acquisizione di una de- sign capability dedicata design-for- technology, possibile solo attraverso il controllo della tecnologia e delle caratteristiche del materiale median- te l’individuazione e il controllo dei parametri di processo significativi. Inoltre, il manufatto stampato è da considerarsi quasi sempre come un ‘grezzo preformato’, che dovrà co- munque essere oggetto di trattamen- ti e controlli post-processo necessari a realizzare le caratteristiche finali di progetto. Queste considerazioni ci hanno permesso di perseguire l’obiettivo di inserire l’additive ma- nufacturing tra le tecnologie tradizio- nali, come ulteriore strumento per soddisfare i requisiti di prodotto in ottica di costi-benefici. La sfida per il futuro è l’ottimizzazione dei parame- tri di processo per un bilanciamento ottimale tra la fase di stampa e le fasi di post-processing successive”. @gapeloso INCHIE S TA DALLARA

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