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superate mediante la stampa 3D e il materiale composito Windform FR2. La prima affrontata è stata l’aumento di volume. L’aumento di volume delle celle di tipo pouch è un argomento di estrema importanza, che non deve essere sottovalutato. Durante la fase di carica, all’interno del sacchetto delle celle pouch si forma del gas che ne fa aumentare il volume. Le celle tendono così a ‘gonfiarsi’. “Per svolgere i test sul pacco batteria prototipale, che è caratterizzato da un certo numero di celle in sequenza - spiega Giampiero Testoni, direttore tecnico di Energi- ca - ogni cella deve stare nella sua posizione e non si deve muovere. La stabilità deve essere garantita dal contenitore della cella. Le celle di tipo pouch devono essere com- presse in una misura ben definita, in modo da permettere a ogni cella di ‘spanciare’. Il porta-cella riveste quindi un ruolo fondamentale: deve possedere una certa resistenza per contenere l’espansione della cella senza che queste si rompano”. Il team di ingegneri di Energica, coadiuvato da CRP Technology, ha verificato che il Windform FR2 e il processo di sinterizzazione laser se- lettiva garantiscono un alto livello di precisione che consente alla cella di mantenere la posizione all’interno del pacco batteria. “Il contenitore della cella inWindform FR2 - spiegaTestoni - lascia alla cella stessa quel grado di libertà per aumentare e diminuire di volume senza deformarsi, senza an- dare fuori posizione, senza interferire una con l’altra”. Calore da dissipare Vediamo una seconda e importante problematica che è stata affron- tata. L’aumento di volume della cella a sacchetto genera del calore che deve essere dissipato. Come soluzione a tale problema, a ogni singola cella e porta-cella (unità ripetitiva) è stata fissata una piastra di metallo che presenta due struttu- re laterali. La funzione della piastra è quella di raffreddante: il calore viene trasferito alle strutture late- rali e da qui dissipato all’esterno, grazie al sistema di raffreddamento del guscio ermetico brevettato da Energica. Verifiche e test hanno dimostrato che il Windform FR2 mantiene la rigidezza richiesta, e non si deforma con l’aumento di calore. “Quando un polimero inizia a riscaldarsi perde le caratteristiche meccaniche e subisce deformazioni - spiega Cevolini - ma non acca- de nel Windform FR2 perché è un materiale caricato e mantiene la caratteristica di rigidezza. La tempe- ratura di inflessione del sottocarico delWindform FR2 è più alta di qual- siasi altro materiale non caricato con le stesse caratteristiche flame retardant”. SPECIALE INDUSTRIA AUTOMOTIVE

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