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44 progettare 431 GIUGNO / LUGLIO 2020 Il design resta di importanza fondamentale in termini di indirizzo per uno sviluppo sostenibile e responsabile. Questo esercizio sconfina in un’attitudine civile di miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo. Intervista a Luciano Galimberti, presidente di ADI, Associazione per il Disegno Industriale GABRIELE PELOSO ADI è l’Associazione per il Disegno Industriale che, grazie a una felice intuizione di Gio Ponti, raggruppa l’intera filiera del design: progettisti, imprese, distributori, comunicatori, storici, critici e sistema formativo. Non un’associazione di categoria, ma un momento di scambio e confronto di idee e interessi, talvolta in conflitto, sempre orientati alla valorizzazione del design italiano e alla diffusione della cultura del progetto, non come semplice apporto estetico ma come sintesi di solida disciplina tecnica e di capacità narrativa coinvolgente. ADI nel tempo ha definito criteri di analisi e valori di riferimento, che ogni due anni si concretizzano nel premio Compasso d’Oro. Una sorta di Nobel, per la severa selezione che lo accom- pagna: in quasi settant’anni di storia ha assegnato solo 350 premi. Per conoscere meglio il ruolo del design in questo momento storico dell’in- dustria italiana, abbiamo intervistato LucianoGalimberti, presidente diADI. Design e style “Occorre distinguere tra design e style - ha esordito Galimberti -: ogni artefatto richiede una progettazione, ma l’obiettivo del design è rendere accessibile al maggior numero di persone questi artefatti attraverso processi di industrializzazione che vanno ben oltre il semplice apporto formale tipico dello style. Fare de- sign sconfina in un’attitudine civile di miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo, rendendo possibile Fare design SCENARI

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