PR_431

progettare 431 GIUGNO / LUGLIO 2020 27 gement, che consentono non solo di tutelare il capitale umano, ma anche gli investimenti esteri e l’intera orga- nizzazione. In caso di eventuali cause civili o penali, cui l’azienda potrebbe andare incontro per mancata com- pliance normativa, la responsabilità infatti ricadrebbe sul CdA”. “Peccato che oggi - precisa Bottoli - il 95% delle aziende non sia ancora consapevole del fatto che tutto ciò che possa accadere all’estero a un proprio dipendente finisce inevitabilmente con il coinvolgere l’azienda”. “Per avere un quadro esaustivo e aggiornato della situazione di rischio di un Paese estero le aziende dovran- no muoversi su più fronti” specifica Bottoli. “Innanzitutto, sarà fondamentale che si rapportino con le istituzioni del proprio Paese e con quelle dei Paesi con i quali intrattengono rap- porti commerciali (come le Camere di Commercio), al fine di ottenere eventuali autorizzazioni e nulla osta per operare, ma anche per conoscere in tempo reale eventuali limitazioni alla circolazione o nuove imposizioni di quarantena. Sarà importante pure prevedere pia- ni di aggiornamento costanti e perio- dici sull’evoluzione della minaccia; e tenere informati i propri dipendenti, non solo per quanto concerne i rischi potenzialmente impattanti, ma anche sulle misure di precauzione che l’a- zienda adotta e alle quali il personale deve obbligatoriamente adattarsi”. “La valutazione del rischio - interviene Pastorello - dovrà contemplare anche il livello di igiene adottato dalle strutture ricettive, sui mezzi di trasporto (treno, aereo, ecc.) ma anche dal cliente o for- nitore (partner locale) presso il quale il proprio dipendente dovrà recarsi, sincerandosi della predisposizione di DPI e igienizzanti, ad esempio. Il recente passato, inoltre, ci ha di- mostrato l’importanza di individuare cause di impedimento alla trasferta e contromisure atte a mitigare la minaccia, ma anche di predisporre piani per la gestione di emergenze e rimpatri. Utile, inoltre, sarà avere il supporto di società di sicurezza locali anche in caso di trasferte a rischio basso eme- dio: nel caso in cui la situazione mu- tasse all’improvviso, un anteposto in loco, infatti, sarebbe fondamentale, per gestire la situazione. Anche sul fronte legale, inoltre, oc- corre prevedere una revisione delle clausole contrattuali per protegger- si dalle così dette ‘cause di forza maggiore’. Nell’eventualità di una recrudescenza dell’epidemia o dello scoppio di un nuovo focolaio in- fatti, l’azienda deve poter tutelare la salute dei suoi dipendenti senza incorrere in accuse di inadempienza contrattuale”. “Perché laTravel Risk Management si rafforzi così da ottemperare a queste esigenza - spiega Bottoli - si può sce- gliere sia di dedicare a queste funzioni delle figure interne, sia di rivolgersi a strutture esterne con cui interfacciarsi e alle quali demandare i piani di ge- stione pre, durante e post trasferta”. “Naturalmente si tratta di una scelta esclusivamente aziendale, effettuata sulla base di valutazioni interne che tengano conto di diverse variabili”. @carmelaignaccol * -

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