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progettare 431 GIUGNO / LUGLIO 2020 21 vità. “Durante il lockdown - spiega Dalla Bernardina - in virtù del codice Ateco, abbiamo sempre lavorato e per fortuna abbiamo beneficiato di alcune proroghe autorizzative alla circolazione e alle immatricolazione di ordini pregressi: l’auspicio è che questa sburocratizzazione non sia stata solo temporanea, ma diventi prassi stabile”. Quello delle pastoie burocratiche è un limite invalidante anche secondo Villa, presidente di Federtec: “Oggi siamo davanti ad un crollo della domanda e della offerta interna ed estera, mentre il PIL è di 6/7 punti sotto i livelli del 2009. Non c’è tempo da perdere, ma occorre agire subito, snellendo i vincoli burocra- tici, come altri europei hanno già fatto. Occorre evitare il crollo della domanda e il blocco dell’offerta: le PMI ne risentirebbero in maniera catastrofica”. Manca la prospettiva Rinnovare il parco macchine con incentivi ad hoc è un tema sentito e condiviso anche da Roberto Rinal- din presidente di Unacma (Unione nazionale commercianti macchine agricole). “È impensabile - afferma infatti - che nel 2020 circolino ancora mac- chine non a norma. Inoltre, sarebbe da istituire la prassi della revisione anche per l’off road, che esiste do- vunque, ma in Italia non si vuole fare”. Quanto alla situazione attuale Rinaldin non cela il suo disappunto: “Come concessionari non abbiamo mai chiuso. Il problema è stato di segno opposto: non sapevamo secondo quali criteri e modalità restare aperti”. E prosegue “Sono stati più i disa- gi che i guadagni: regole sempre nuove, tante incognite, tanta pre- occupazione. E anche adesso non sappiamo quando gli acquirenti ritireranno le macchine e quando i produttori ce le consegneranno. C’è da recuperare il tempo perso durante il blocco produttivo. Per ora, tentiamo di tamponare con le macchine in magazzino in attesa che arrivino quelle nuove. Diciamo che stiamo svolgendo il nostro ruo- lo sociale. Quello che ci disorienta è che non abbiamo un orizzonte più ampio di due settimane. E questo confonde anche il cliente finale che fa fatica a programmare investi- menti di lungo periodo quando non sa cosa succederà a fine mese. Nel resto d’Europa la situazione è meno caotica, in Italia - invece - emerge la fragilità del sistema”. Sentiment positivo Il ciclo economico, evidentemente, nonpuòdefinirsi confortante. E lo con- ferma anche LucaNutarelli - segretario generale di Unacea (l’associazione di categoria delle aziende di macchine e attrezzature per le costruzioni) - la- sciando che a parlare siano le cifre: “Nei primi tre mesi di quest’anno il settore costruction in Italia ha segnato -15%: un calo drastico rispetto +14% dello scorso anno. Ma il dato più sorprendente è che i primi due mesi sono partiti bene: la negatività è stata generata (e parliamo di ben 30 punti percentuali) in un solo mese”. “Questi sono i numeri. Poi - prosegue Nutarelli - possiamo solomuoverci nel campo delle illazioni e degli scenari probabili, ipotizzandoper esempioper la movimentazione a terra un calo tra il -20 e -30%: ben più accentuato di quello del comparto agricolo. Forse meno buie le previsioni sul fronte pro- duttivo, che grazie all’export potrebbe stabilizzarsi al -20%. Ma come dicevo parliamo di stime ipotetiche. Più in- teressante, secondo me, è invece va- lutare il sentiment delle aziende”. Per

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