PR_431

progettare 431 GIUGNO / LUGLIO 2020 19 è il dopo: si prevede di chiudere l’anno con un calo che potrebbe oscillare tra il -5 e il -15%; proba- bilmente ci si attesterà su una via di mezzo, intorno al 10/12%”. La chiusura italiana, così drastica, è un unicum in Europa “dove invece si è continuato ad operare - pre- cisa Malavolti -. La conseguenza è stata che il lavoro perso da noi è stato dirottato all’estero e che internamente ci sono state molte difficoltà nella gestione dei ricam- bi, con conseguenti disservizi per i rivenditori”. Ora la produzione è ripartita ma “con criticità nei rifornimenti e nelle spedizioni - lamenta Malavolti - do- vute al sovraffollamento delle reti. E non dimentichiamoci delle diffi- coltà insite nel rimettere in moto impianti fermi da due mesi”. Strategie di ripartenza? “Chiediamo incentivi al settore per rinnovare Nessuno si sarebbe aspettato che i codici Ateco potessero svolgere un ruolo così dirimente. Eppure, du- rante il lockdown innescato dal Co- vid-19, è successo proprio questo. È stato infatti sufficiente un nume- rino per fermare le macchine o, al contrario, per mantenere attivo il business. Paradossalmente anche su attività della medesima filiera, che - in quanto complementari - a- vrebbero dovuto, invece, sottostare ai medesimi criteri autorizzativi. E il settore dell’off road (macchine agricole e costruction) ha piena- mente vissuto queste contraddizio- ni. Con una produzione ferma da marzo, per esempio, e concessio- nari sempre aperti, ma a corto di pezzi di ricambio. Un ritmo sinco- pato, dunque, che “ha fortemente penalizzato la filiera della meccani- ca”, lamenta FaustoVilla presidente Federtec. Stop and go “Per noi il blocco - conferma A- lessandro Malavolti presidente di FederUnacoma (la federazione na- zionale costruttori macchine per l’a- gricoltura) - è stato totale a partire dal decreto del 25 marzo e fino al tre maggio. Ma in alcuni casi, per motivi aziendali interni, già prima si era registrato un progressivo rallentamento delle attività (con la chiusura spontanea per ragioni di sicurezza di numerose aziende della meccanica agricola)”. E i numeri parlano chiaro: “Già a marzo registriamo infatti cali vistosi per le trattrici (-34,4%), le mieti- trebbiatrici (-12,5%), le trattrici con pianale di carico (-21,1%), i rimorchi (-39,3%) e i sollevatori telescopici agricoli (-10,5%)”. E sulle previsioni a medio termine il presidente non vede certo rosa: “Fino a luglio il lavoro ci sarà, quello che preoccupa Alessandro Malavolti è presidente di FederUnacoma (la federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura): “Chiediamo incentivi al settore per rinnovare il parco macchine che nel nostro Paese hanno in media 30 anni. L’auspicio è che gli incentivi vengano estesi anche ai contoterzisti attori di spicco all’interno della filiera”. Gianni Dalla Bernardina è presidente di C.A.I. (la Confederazione I PRO TA GO NISTI Fausto Villa è presidente di Federtec : “Oggi siamo davanti ad un crollo della domanda e della offerta e il PIL è di 6/7 punti sotto i livelli del 2009. Occorre agire subito, snellendo i vincoli burocratici, come altri europei hanno già fatto. Occorre evitare il crollo della domanda e il blocco dell’offerta”.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=