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progettare 430 MAGGIO 2020 53 SPECIALE MACCHINE PER IL LEGNO Dal 1952 SCM è produttore mon- diale di tutte le tecnologie per la seconda lavorazione del legno. La sua ampia gamma, unica a livello internazionale, è capace di rispon- dere a 360 gradi a tutte le esigen- ze del mercato: dall’artigiano alla grande industria; dalla lavorazione del pannello a quella del massello e della carpenteria. SCM è il brand di riferimento per il settore wood di SCM Group, produttore di tec- nologie per la lavorazione di una vasta gamma di materiali; oltre al legno, anche plastica, vetro, pietra, metallo e materiali compositi con la controllata CMS, e nei compo- nenti industriali. Con un fatturato di oltre 700 milioni di euro e una quota export superiore al 90%, SCM Group comprende tre grandi poli produttivi altamente specializ- zati in Italia, ha 4.000 dipendenti in tutto il mondo e una presenza diretta nei cinque continenti. Per conoscere meglio questa impor- tante realtà industriale abbiamo incontrato virtualmente Federico Ratti, direttore dell’innovazione di SCM Group. Tecnologia affidabile e flessibile “Il cliente chiede tecnologie robu- ste, affidabili e semplici da utilizza- re - ha esordito Ratti -, per le quali non sia necessario formare a lungo gli operatori. Oltre a ciò, nella pro- gettazione di macchine e impianti per il legno si sta rivelando sem- pre più importante la capacità di garantire lavorazioni flessibili per lotti sempre più piccoli e produ- zioni sempre più personalizzate. Un altro requisito fondamen- tale è poi la modularità, la possibilità di disporre, come avviene con il modello di ‘Smart&Human Factory’ sviluppato da SCM per l’industria del mobile, di celle automatizzate fles- sibili tra loro integrate Investimenti produttivi? Fondamentali, soprattutto ora Qual è la vostra esperienza nei reparti SCM per quanto riguarda l’implementazione della Smart Factory? “Le nostre tecnologie - afferma Federico Ratti, direttore innovazione SCM Group -, sono progettate e sviluppate per rispondere alle esigenze dell’Industria 4.0, con sistemi di automazione, software e servizi digitali finalizzati a rendere il lavoro dei nostri clienti più semplice e veloce, garantendo sempre un know-how di alto livello. Al tempo stesso, SCM applica i parametri dell’Industria 4.0 nei propri reparti produttivi. La nostra Lean Factory è un modello di fabbrica snella, che si basa sui principi di lean management e operational excellence. Nelle linee di assemblaggio ogni postazione è dotata di strumenti e servizi digitali in grado di fornire in real time tutte le informazioni utili sullo stato di avanzamento della produzione, i disegni e gli schemi di montaggio. Ne conseguono più vantaggi: l’aumento del valore aggiunto di ogni processo aziendale, eliminando sprechi, disfunzioni, tempi morti ecc.; la sincronizzazione dei reparti e dei fornitori, interni ed esterni; la capacità di adattare la produzione alla domanda di mercato con flessibilità e l’ottimizzazione del prodotto finale”. Ripartire dopo questa emergenza sanitaria, ma come? “Dobbiamo cogliere in questo periodo un’occasione per ripensare le nostra modalità lavorative, migliorare e rendere più sicuri, sani e confortevoli i nostri ambienti produttivi, trasformare e ottimizzare i nostri processi in modo che diventino più sostenibili e performanti”. E ha concluso: “Molte imprese del nostro settore stanno investendo ancora di più in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, capitale umano: i fattori che più di tutti faranno la differenza quando potremo ripartire. Molte imprese clienti hanno fermato le produzioni, ma non la loro creatività e stanno approfittando di questo periodo per studiare e implementare nuove strategie produttive, nuove opportunità di business, nuove modalità di smart working e comunicazione con clienti e fornitori, che forse, prima, difficilmente avrebbero preso in considerazione”. SCM continua a investire in tecnologia, know-how, competenze e innovazione per sostenerle in questi progetti. Federico Ratti, direttore innovazione SCM Group. da un MES evoluto, facilmente riconfigurabili e componibili a pia- cimento dall’utilizzatore in base alle proprie specifiche esigenze di lavorazione, con investimenti step by step a seconda del trend di mercato. Infine, oltre alle pre- stazioni tecnologiche si rivela de- terminante l’offerta di servizi digi- tali integrati per l’ottimizzazione di tutte le attività post vendita”. Il paradigma industria 4.0 ha pie- namente coinvolto anche questo comparto industriale. “Le attività di R&D - ha continuato Ratti -, sono sempre più orientate a ottimizzare il ciclo di vita delle tec- nologie per la lavorazione del legno riducendone, fino quasi ad azzerar- ne, i tempi improduttivi. Diventa così fondamentale la necessità di

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