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36 progettare 430 MAGGIO 2020 INCHIESTA ce Center di Bologna, un consorzio pubblico-privato specializzato su Big data e supercalcolo.Tra i suoi 57mem- bri, BI-Rex annovera tutte e cinque le università dell’Emilia Romagna, 7 centri di ricerca di eccellenza e 45 aziende di ogni dimensione, al 40% PMI appartenenti a sette diverse filiere industriali euna forte componentenel- lameccatronica e packaging. “Uno dei gap del nostro Paese è di avere tante eccellenze, nella ricerca, nelle univer- sità, nell’industria, ma che faticano a fare eco-sistema - spiega Cattorini -. La forza dei Competence Center è quella di essere aggregatori di competenze. Nella nostra attività ci integriamo con quanto già esisteva, ovvero i Cluster tecnologici, i tecnopoli e la rete terri- toriale dei DIH. Gli assessment fatti da questa rete ci dicono che la maggior parte delle PMI oggi fatica a compren- dere cosa significhi Industria 4.0, così come a capire quali sono le tecnologie abilitanti e quale ruolo concreto pos- sono avere”. Compito dei Competence Center è dunque creare un eco-siste- ma di formazione continua, dove le PMI arrivano, mandatemagari dai DIH conunproprio assessment digitale sul quale disegnare percorsi mirati di for- mazione, orientamento e consulenza. Percorsi che hanno tutti in comune una imprescindibile parte pratica, in quanto la difficoltà maggiore per le PMI è proprio il non disporre di test plant o di linee pilota su cui fare ten- tativi, produrre prototipi o verificare i vantaggi di una nuova tecnologia. “In questo possiamo fare leva anche sulle academy aziendali - continua Cattorini -, mettendole a sistema per creare dei percorsi formativi universitari, pre e post universitari con i cinque atenei della Regione. Abbiamo inoltre tra i nostri membri la Bologna Business School, per la formazionemanageriale all’apice della piramide, e stiamo lavo- rando all’idea di creare dei master in Big Data e Industria 4.0”. Attitudine alla collaborazione Il contributo forte che i Competence Center vogliono quindi dare è cer- care di far operare il meglio delle aziende del Paese, anche concorrenti, su uno stesso progetto. “Per questo lanceremo una serie di progetti di innovazione co-finanziati - continua Cattorini -, dove premieremo la plura- lità, i partenariati e il coinvolgimento delle PMI e della ricerca. Vogliamo che ogni progetto sia infatti frutto di Open innovation, perché al di là di hard e soft skill puntiamo a ottenere un risultato di attitudine alla collabora- zione”. Capacità e predisposizione alla contaminazione e alla collaborazione sono infatti essenziali tra le nuove

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