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32 progettare 430 MAGGIO 2020 INCHIESTA partirà nelle zone rurali dellaVirginia, e rappresenta un ‘colpo grosso’ per l’azienda dellaMountainView: secon- do il Wall Street Journal molte altre società, prima su tutte Amazon, sono in attesa di approvazioni simili per il trasporto di alimenti e piccoli beni di consumo. E Amazon non è l’unico big tech, come si diceva all’inizio, che ha deciso di investire nella logistica. Secondo alcune stime Bloomberg, le cinque più grandi aziende tecnologi- che statunitensi stanno spendono, collettivamente, circa 90 miliardi di dollari all’anno per la realizzazione di magazzini e data center, una cifra raddoppiata dal 2015. La logistica stuzzica le big tech A questo punto, potrebbe essere naturale farsi una domanda. I big dell’hi-tech riusciranno a prendere possesso del monopolio logistico? Non ci sono risposte certe, anche se non è in dubbio che lo spazio che si guadagneranno negli anni sarà rilevante. Ma per crescere avranno sempre bisogno dell’expertise verti- cale e pluridecennale dei player più tradizionali. Come altri settori in cui la tecnologia sta portando disrup- tion, lo scenario più probabile è che big player vecchi e nuovi collabo- reranno tra loro e con le startup, al fine di integrare competenze e punti di forza. Ma perché tutto questo in- teresse delle big tech a entrare in un settore così fisico? I numeri possono dare unamano a rispondere a questa domanda. Secondo Federico Pozzi Chiesa, founder Supernova Hub e amministratore delegato di Italmon- do, il valore della logistica, a livello mondiale, è pari a 8,1 trilioni di dolla- ri e si prevede che raddoppierà entro il 2023. Negli Stati Uniti il settore rappresenta l’8% del PIL e impegna più di 5 milioni di persone. Per sta- re al passo, poi, la logistica si sta innovando velocemente per poter rispondere alle sfide del momento: consegne più veloci, economiche e sostenibili. “I protagonisti storici del settore - spiega - stanno lavorando da anni per affrontare le sfide poste dalla Digital Revolution, dall’altra parte i big dell’hi-tech, preparati a livello tecnologico e digitale, stanno imparando un nuovo mestiere. Tra questi, c’è anche Uber”.
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