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progettare 429 APRILE 2020 29 migliore: la redditività del capitale investito raggiunge il 10,9%, valore ben al di sopra della media di settore di Federmacchine. Il ROE è invece l’indicatore sintetico utilizzato per valutare l’economicità complessiva della gestione annuale, ossia ciò che rimane agli azionisti dopo aver remunerato i finanziatori esterni, liquidato i fornitori e aver pagato gli oneri tributari. Federmacchine indica che il campione di aziende che hanno preso parte allo studio è passato dal 6,6% all’8,1%, nel periodo considera- to. Nel 2018 a doppia cifra è risultata la redditività registrata da Assofluid, Assomac, Acimall e Ucimu. Al contra- rio Acimit è risultato il comparto con l’indicatore più basso. Efficienza delle aziende Un altro interessante indicatore che mostra l’efficienza o meno di un’im- presa è Il rapporto tra capitale circolan- te e fatturato.Tanto più l’impresa è effi- ciente sotto questo aspetto - spiegano gli analisti - tanto più risparmia capi- tale, tanto minore è il valore di questo indicatore. Nel triennio esaminato le aziende del campione hannomostrato un miglioramento nella capacità di far fronte ai propri impegni, registrando un calo nel rapporto tra capitale cir- colante netto e fatturato dal 27,5% al 26,2%. Il comparto dei sistemi di tra- smissione movimento ha evidenziato il minor fabbisogno di capitali con un valore dell’indice decisamente infe- riore alla media del campione (8,8% contro il 26,2% di Federmacchine). Al contrario il comparto delle macchine per calzature (Assomac) è quello che ha evidenziato il maggior fabbisogno di capitali. La produttività del lavoro è esaminata ricorrendo a tre indicatori: l’ammonta- re dei ricavi pro capite (fatturatomedio per dipendente), il costo del lavoro pro capite e il valore aggiuntopro capite. Il primodi questi tre indicatori, costituito dal rapporto tra i ricavi e il numero di dipendenti, è forse uno degli indici più interessanti per le comparazioni azien- dali.Tale indice fornisce un’indicazione di quantoogni dipendente apporta alla società in termini di fatturato: più il quoziente cresce nel tempo, maggiore è la produttività. Il campione di quasi 1.000 aziende ha registrato un aumen- to (+4,2% l’incremento medio annuo) dei ricavi pro capite, passati da 282,5 mila euro nel 2016 a 307 mila nel 2018. Tutti i settori hanno registrato un trend positivo; Assiot è risultato il comparto con i ricavi pro capite più alti. La gestione finanziaria Gli indici di situazione finanziaria in- dicano come la società si è finanziata e come ha impiegato tali risorse. Due sono le fonti principali da cui l’impresa attinge risorseper finanziare lapropria gestione: il capitale proprio, costitui- to dal capitale d’apporto e dall’auto- finanziamento, e il capitale di terzi, costituito dall’indebitamento a breve, medio e lungo termine. Il quoziente di autonomia finanziaria esprime il rapporto tra i mezzi propri e mezzi di terzi nella complessiva provvista di capitale in essere alla chiusura dell’e- sercizio, riflettendo quindi l’attitudine dell’impresa ad operare in condizioni di relativa indipendenza nei confronti dei creditori e, per certi aspetti, la sua capacità di indebitamento. Il triennio 2016-2018 ha evidenziato, a livello complessivo, un aumento dell’indi- ce, registrando un maggior ricorso al capitale proprio rispetto al capitale di terzi. Diversi settori (Acimall, Assiot, Assofluid, Gimav), al contrario, hanno attinto maggiormente al capitale di terzi. Il valore complessivo dell’indice esprime, però, una bassa capitalizza- zione delle aziende del settore; Ama- plast rappresenta il settore con minor capitale. Il peso dei soli oneri finanziari sul fatturato è il principale indicatore del costo del debito per le imprese. In generale l’indicatore ha registrato un lieve calo; Assomac ha registrato, nel

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