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26 progettare 429 APRILE 2020 aziende aperte alle nuove tecnologie cresceranno del 2,8% in più rispet- to a quelle che rimarranno estranee all’innovazione. Importante anche l’incremento del valore aggiunto, che potrebbe arrivare fino a 5,3 punti per- centuali per le aziende che incorpora- no tecnologie di AI. E non basta: per i gruppi italiani che optino per soluzioni di intelligenza artificiale, il fatturato nel 2030 potrebbe aggirarsi intorno ai 570 miliardi di euro, in crescita del 23%rispetto al fatturato lordodel 2017. Fino ad ora abbiamo esaminato solo le possibili evoluzioni economiche, in grado di migliorare produttività ed ef- ficienza. Ma lo spettro delle potenziali- tà derivanti da un’adozione dell’AI, va ben oltre: le implicazioni infatti sono molteplici e riguardano le opportunità afferenti tanto al campo dell’etica, quanto a quelli della cybersecurity, della sostenibilità ambientale e della crescita inclusiva. Per non tralasciare la valenza dell’AI come fattore in grado di migliorare lo stile di vita, magari consentendo a per- sone con disabilità di sbloccare il loro pieno potenziale. La valenza ambientale dell’Intel- ligenza Artificiale è chiaramente dimostrata da alcune implentazio- ni come, per esempio, quella della Fondazione Bruno Kessler (FBK) che ha sviluppato modelli predittivi spe- cifici per le ondate di calore, così da consentire agli agricoltori di utiliz- zare strategie di prevenzione per le proprie colture. I sette fattori abilitanti Ma quali sonogli ingredienti, omeglio i fattori perché un business raggiunga il suo pieno potenziale? Il rappor- to di Amcham ne cita sette: visione strategica, competenze e talenti, go- vernance del progetto, maturità del progetto, cybersecurity/data privacy, adeguatezza dell’investimento e ruo- lo dell’ecosistema. Naturalmente il potenziale di questi fattori non è o- mogeneo: la visione strategica, infatti, rivela un tasso d’incidenza maggiore sulle probabilità di successo. In ter- mini di massimizzazione dei progetti, invece, assumono un ruolo priorita- rio l’adozione di standard avanzati in materia di cyber security/data privacy e il livello di maturità del progetto. Sulla base di queste sette dimensio- ni come si posizionano le aziende nel nostro Paese? Per verificarlo, è stato analizzato un panel di 33 clienti Microsoft e Accenture allo scopo di assegnare un punteggio relativo al successo delle implementazioni in ambito AI; la media si è attestata a 4,3, segno indubbio di come ci siano ancora margini di miglioramento. Dall’analisi, inoltre, è emerso che i punteggi più alti sono appannaggio o delle aziende piccole fino a 50 di- pendenti o di quelle molto grandi con più di 1.000. Quelle di dimensio- ne intermedia rimangono, invece, in una sorta di limbo Non basta: si è visto pure che i progetti originati da una linea di business o sponsorizza- ti dal Chief Executive Officer (CEO) hanno maggior successo di quelli lanciati dal Chief Information Officer (CIO) o dal Chief Data Officer (CDO) e che quelli finalizzati ad incremen- tare la produttività dei dipendenti, valorizzandone le potenzialità risul- tano quelli di maggiore successo, totalizzando in media quasi 1 punto in più rispetto a quelli focalizzati sull’innovazione di prodotto, sul miglioramento della customer experience o sull’incremento dell’effi- cienza dei processi aziendali. INCHIESTA

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