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32 progettare 428 MARZO 2020 INCHIESTA aziende ha beneficiato di 3 milioni di euro. “Questo è il quadro com- plessivo su cui si è riflettuto - spiega Calabrò - e il primo obiettivo, che era stato annunciato dal ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, era quello di consentire alle imprese una programmazione pluriennale degli investimenti, con- sapevoli del fatto che, parlando di investimenti in innovazione, le dif- ficoltà nelle scelte e nelle decisioni sono complesse perché prevedono una modifica anche nell’organizza- zione aziendale. Necessario un piano pluriennale Ma questo è un modello organiz- zativo differente, anche a livello governativo, posto che la program- mazione pluriennale è necessaria. Tuttavia, l’impianto organizzativo iniziale del piano Industria 4.0 viene alterato”. Si trattava di misure che avevano una previsione di durata annuale, una sorta di spinta a un sistema imprenditoriale che per troppi anni aveva tirato i remi in barca, ma si trattava di un provve- dimento che richiedeva uno sforzo consistente di risorse in bilancio. “Quello che è stato fatto con l’ul- tima legge di bilancio - spiega il dirigente - è qualcosa di più pro- fondo perché è stata modificata la logica della costituzione di queste misure dando vita a un modello che, a differenza del piano Industria 4,0, debba essere mantenuto anche negli anni successivi”. Sono quin- di cambiate le regole di fruizione. Spariscono l’iper e il super am- mortamento (che continuano per coloro che hanno effettuato parziali pagamenti lo scorso anno) a favore di una sola misura, il credito d’im- posta e sono stati modificati anche gli anni di beneficio della misura. Ma anche quest’anno, il governo ha dovuto fare i conti con le coperture finanziarie. Calabrò spiega perché non sono state indicate in legge di bilancio queste risorse. “Nella legge di bilancio si fa riferimento a una riforma pluriennale del piano mentre non si fa cenno alla coper- tura finanziaria perché, dovendo scongiurare e sterilizzare incremen- ti dell’Iva, se si fossero indicate anche queste coperture, la legge di bilancio avrebbe richiesto almeno 21 miliardi di euro in più, appunto sull’Iva, per far quadrare i conti”, spiega. C’è comunque la volontà di proseguire negli anni e l’obiettivo di questo piano di Transizione 4.0 è volto alla semplificazione. Il credito d’imposta permette, in ter- mini tecnici, di includere tra i be- neficiari dell’agevolazione anche le imprese che non hanno prodotto utili e che non avrebbero potuto farlo con l’iper ammortamento. Oggi si per- mette alle aziende di compensare i contributi versati con il modello F24 e sterilizzare l’agevolazione senza limi- ti a seconda del regime fiscale delle imprese stesse. Inoltre, secondo gli ultimi chiarimenti emersi daTelefisco 2020 de Il Sole 24 ore, l’Agenzia delle Entrate ha confermato che i crediti da incentivi, compresi quelli per gli investimenti super e iper ammortiz- zabili restano compensabili, a pre- scindere dal relativo importo, già dal primo giorno del periodo di imposta successivo a quello in cui maturano. In questo caso, e previo utilizzo di F24, già da gennaio 2021 le impre- se potranno beneficiarne. “Abbiamo cercato di ampliare l’ambito appli- cativo della normativa soprattutto per gli investimenti in innovazione e

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