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lare di specializzazioni della robotica senza pensare ai tool e agli accessori a corredo: sempre più attenzione è rivolta allo studio dei tool di presa e di manipolazione (44%) che rappre- sentano il punto chiave per lavorazioni sempre più spinte e precise e per avere sistemi davvero collaborativi. Anche la potenza di calcolo cresce, così come le unità ausiliari per integrare sistemi di calcolodellecinematichecon sistemi di elaborazione delle immagini o in generale di intelligenza artificiale. È proprio su queste ultime tecnologie che si orientano le attenzioni e le imple- mentazioni in ambito industriale dove ben tre aziende su quattro dichiarano di integrare algoritmi di intelligenza ar- tificiale insistemi robotici emacchinari. Sono tante quindi le potenzialità ma sono tante anche le sfide aperte: co- me quella della riduzione dei costi o quella del miglioramento dell’iterazio- ne uomo-robot non solo a livello di collaborazione ma anche di program- mazione, addestramento (del robot) e integrazione con i sistemi di automa- zione discreta. Oltre la contrapposizione Su queste sfide sono impegnati soprattutto i ricercatori che in Italia - come ha sottolineato Paolo Rocco, docente del Politecnico di Milano e co- fondatore del neonato I-RIM (Institute for Robotics and Intelligent Machines) - sono in aumento e nella robotica occupano posizioni di primo piano a livello mondiale.Tra i temi di maggior interesse ci sono la soft robotics, cioè l’impiego di materiali speciali innovativi per consentire al robot di svolgere i compiti più diversi; ma c’è molta ricerca anche sulla robotica umanoide e sulle tecnologie di deep learning per poter dare alle macchine capacitàcognitiveedecisionali;grande impegno è rivolto ai cobot, sempre più richiesti per lavori di assemblaggio o per intervenire alleviandogli operatori umani in lavori faticosi e delicati. Significativa è la costituzione di I- RIM, nato per offrire un riferimento organizzativo nazionale dei propri associati e dei portatori di interesse e per interloquire con le istituzioni pub- bliche sui temi della robotica e delle macchine intelligenti. L’istituto aiuta le imprese aderenti a identificare i propri bisogni di innovazione, pro- muovendo l’applicazione industriale e la trasformazione dei risultati della ricerca in nuovi prodotti e/o nuovi processi produttivi; crea occasioni di incontro tra domanda e offerta di alta tecnologia su scala nazionale e in- ternazionale, ad esempio tra distretti industriali e aree del Paese in cui si fa ricerca di avanguardia ma che hanno minore rispondenza industriale sul proprio territorio. Rocco fa anche osservare come il paradigma Industria 4.0 stia ridan- do centralità all’uomo, superando decisamente le paventate contrap- posizioni uomo-macchina. In ciò gli hanno fatto eco sia Baroncelli “dove hanno introdotto più robot hanno aumentato le assunzioni…”, sia Mar- co Bentivogli, segretario generale di FIM - Cisl, “non è la troppa tec- nologia ma l’assenza di tecnologia che cancella posti lavoro”. Bentivogli ha invitato le aziende a contrastare i residui di tecnofobia e a puntare sulla formazione, dando anche spa- zio ad azioni di skill monitor e di certificazione delle competenze. Ma è proprio quello che invocano molte delle aziende interpellate da Gruosso preparando la Mappatura: la possibi- lità e l’impegno a formare e ricercare nuovi skill in grado di far fronte alle trasformazioni e di implementare efficacemente le tecnologie ibride che legano la meccanica al digitale. SCENARI 32 progettare 427 GENNAIO / FEBBRAIO 2020

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