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52 progettare 426 NOVEMBRE / DICEMBRE 2019 permetta un contesto stabile per la programmazione degli investi- menti”. Export aumenta di peso L’export continua a essere uno dei punti di forza della meccanica i- taliana, raggiungendo nel 2018 i 28,4 miliardi di euro (pari al +1,7% rispetto al 2017). Le previsioni di chiusura del 2019 (+1,1%) eviden- ziano una contrazione dovuta alla guerra dei dazi e alle crisi geopo- litiche che rallentano la crescita. La quota dell’export sale, quindi, nell’anno in corso a 58,4%: questo significa che oltre la metà della pro- duzione italiana viene acquistata all’estero. Il numero di addetti della meccanica si mantiene pressoché stabile (+0,1%) con circa 221.300 unità occupate nel settore. “L’export è tradizionalmente il fattore trainan- te delle imprese della meccanica: è stato l’ancora di salvezza in questi anni di turbolenza dovuti alla crisi economica e, ancora oggi, suppor- ta il mercato interno – continua Nocivelli -. Il commercio estero è sinonimo di sviluppo economico e il ruolo fondamentale dell’industria meccanica è ben evidenziato dal ‘peso’ nella bilancia commerciale del Paese, oltre al fatto che più di sei prodotti su dieci dei nostri settori industriali hanno come de- stinazione il mondo”. Per esportare le merci all’estero Anima Confindu- stria rileva il fatto che l’inefficienza della rete delle infrastrutture ha un impatto diretto sull’andamento del commercio in generale e, di con- seguenza, sull’industria manifattu- riera e le sue imprese, con ricadute negative sugli investimenti italiani e stranieri e su tutto il sistema e- conomico del Paese. Gli inviti al Governo “I provvedimenti recentemente in- trodotti, come il Decreto Sblocca Cantieri, vanno nella giusta direzio- ne, ma per un vero rilancio dell’e- conomia è necessaria un’azione strategica di più ampio respiro; ad esempio è auspicabile una revisio- ne generale del Codice dei Contratti pubblici che abbia come principi cardine la maggiore semplifica- zione del sistema degli appalti e un vero sostegno e valorizzazione della produzione industriale nazio- nale – indica il presidente di Ani- ma -. A breve termine, la gestione delle infrastrutture del paese non può prescindere dal prendere in considerazione la criticità del tra- sporto eccezionale, poiché le forti restrizioni imposte dalla fine del 2016 stanno avendo un forte impat- to sull’industria”. È chiaro, inoltre, che la legislazione ambientale stia diventando sempre più impattan- te per l’industria meccanica, dalla gestione dei rifiuti all’economia circolare, dall’uso sostenibile del- le risorse all’impatto sulla qualità dell’aria. L’attenzione dell’industria meccanica per la sostenibilità è oggi accompagnata dalla centrali- tà nel programma di Governo del cosiddetto ‘Green New Deal’. L’am- bizioso obiettivo del Piano, cioè permettere la transizione del si- stema produttivo verso un nuovo paradigma sostenibile, richiederà indubbiamente l’impegno da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese e cittadini. “L’industria nel suo complesso e il settore della meccanica, in particolare, hanno da tempo intrapreso un cammi- no diretto a migliorare le proprie performance ambientali. Per il raggiungimento degli obiettivi già definiti, o in via di definizione, a li- vello europeo e internazionale, sarà quindi richiesto un sempre maggior impegno da parte del settore indu- striale, che può essere supportato dalle istituzioni con alcuni interven- ti specifici - continua Nocivelli -. Nel dettaglio, Anima auspica l’avvio in tempi brevi di un serio piano di investimenti per lo sviluppo so- stenibile, che consenta alle impre- se, soprattutto medio-piccole, di sprigionare quanto più possibile le proprie competenze tecnologiche e gestionali, un passo necessario per favorire il disaccoppiamento fra la crescita economica-industriale e gli impatti ambientali”. @lurossi_71 ECONOMIA
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