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SCENARI 26 progettare 426 NOVEMBRE / DICEMBRE 2019 to e Potenza’, l’insieme dei comparti rappresentati da Assiot e Assofluid, dovrebbe chiudere il 2019 attestan- dosi su un valore di fatturato pari a 11,7 miliardi di euro, con prestazioni sostanzialmente in linea con il 2018 (+0,2%), con performance positive di ‘ingranaggi’ (+2,5%), ‘oleodinamica’ (+2,4%) e ‘trasmissioni meccaniche’ (+1%); andamenti negativi per ‘pneu- matica’ (-6,7%) e ‘cuscinetti e parti di cuscinetti’ (-1,2%); pressoché stabili le altre famiglie di prodotti. Si prevede un andamento leggermente più positivo sui mercati esteri (+0,7%) rispetto al mercato domestico (-0,4%). Per con- cludere uno sguardo anche alle pre- stazioni del intero ecosistema Federtec che, grazie a performance un po’ più positive attese dalle altre tecnologie e dallafiliera (+0,7%) dovrebbeattestarsi su un valore complessivo stimato in quasi 47,2 miliardi di euro con una cre- scita sul 2018 di 0,6 punti percentuali”. A suo parere, quali sono i punti di forza ma anche quelli di debolezza delle nostre imprese rispetto ai com- petitor degli altri Paesi? “Le nostre imprese soffrono da sem- pre la dimensione, il tessuto mani- fatturiero italiano è fatto da piccole e medie aziende, riconosciute come eccellenze nella flessibilità, nella tec- nologia e nei servizi, ma è chiaro che in un contesto in continua evoluzione le aziendedevono comprendere i cam- biamenti e devono acquisire capacità di implementazione continua dell’in- novazione su tutti i processi produttivi. Il passaggiogenerazionale e la crescita delle aziende stesse è sicuramente un fattore che ci penalizza rispetto ai com- petitor di altri paesi, dove la struttura aziendale è completamentediversa. Ci troviamo nel pieno dell’era digitale, u- na vera rivoluzione legata all’industria 4.0, pertanto le aziende italiane non strutturatedevonoda subitoaffrontare un cambiamento culturale profondo e radicale, un cambiamento che deve tenere conto di concetti di sinergia e aggregazione fra aziende stesse, ser- vono grandi investimenti, oggi è par- ticolarmente difficile crescere da soli”. Per finire, presidente, per il prossimo anno quali prospettive da un punto di vista di andamento del mercato ci dobbiamo attendere? “Il mercato italiano legato alla filiera Federtec negli ultimi quattro anni ha fatto registrare una crescita in termini di ordini e di fatturato importante e va- lori relativi all’esportazione molto po- sitivi.Anche il 2018 ci ha dato spunti di ottimismo facendo presagire un 2019 brillante, purtroppo, dopo la seconda metà dell’anno la politica economica USA (i dazi), la concorrenza del mer- cato cinese, la recessione del mercato tedesco, la situazione politica italiana ed europea in generale, stanno dando segnali che destano preoccupazione per il 2020. È dunque difficile preve- dere l’andamento del mercato inter- nazionale, i messaggi che arrivano anche da altre associazioni legate al mondo manifatturiero confermano qualche punto di recessione ma, se non vogliamo essere troppo pessi- misti, diciamo che chiudere il 2020 e- guagliando il 2019 non sarebbe male. Vorrei comunque mettere in evidenza quanto riportato da un esperto eco- nomista italiano, Giovanni Ajassa, in un recente convegno: il globo dovrà far fronte a quattro tipi di crisi: crisi geopolitica, passaggio del testimone fra USA e Cina; crisi demografica, metà del mondo invecchia e l’altra metà emigra; crisi tecnologica, metà dei lavori automatizzabili entro pochi anni; crisi climatica, l’incremento di 2 °C di temperatura ha già causato danni per 69 trilioni di dollari: tutto questo è realtà e spesso è ignorata dal mondo politico”. @lurossi_71
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