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DOSSIER INDUSTRIA AEROSPACE esposti e non esposti.Tale presenza potrebbe quindi essere attribuita alla natura acquosa (sol-gel) del pre-trattamento effettuato. Dati si- mili, anche se non così performanti, sono stati ottenuti dall’analisi dei campioni appartenenti al gruppo 4. Le misure EIS su provini del gruppo 1 non esposti in atmosfera marina rivelano un andamento piuttosto stabile in funzione del tempo di im- mersione. Una riduzione del potere 3. Immagini al SEM delle sezioni dei campioni del gruppo 2. (A) Sezione di un campione del gruppo 2 dopo 24 mesi di esposizione in atmosfera marina. (B) Sezione di un campione del gruppo 2 non esposto. I riquadri numerati indicano i punti in cui sono state condotte le analisi morfologiche e chimiche. protettivo si evidenzia a cominciare da 8 mesi di esposizione in atmo- sfera marina presso la SMS, per poi registrare una significativa diminu- zione dopo 16 e 24 mesi di esposi- zione. Al contrario, i campioni del gruppo 2 mostrano un andamento significativamente stabile all’au- mentare del tempo di esposizione in SMS.Tali andamenti confermano sia la riduzione del potere protettivo dei rivestimenti per tempi di espo- sizione in SMS maggiori di 8 mesi per il gruppo 1 e di 16 mesi per i gruppi 3 e 4 sia il mantenimento di un elevato potere protettivo del rivestimento del gruppo 2 che è rimasto inalterato con il passare del tempo di esposizione all’atmosfera marina. Le valutazioni del potere protettivo dei campioni del gruppo 2 sono molto simili a quelle ottenuti da rivestimenti tradizionali conte- nenti Cr. Al contrario, la resistenza alla degradazione dei rivestimenti dei gruppi 1, 3 e 4 è risultata essere significativamente inferiore. Cosa dire A parità di pre-trattamento e primer utilizzato, la lega di Al costituente il substrato non ha influenza sul- la degradazione del rivestimento. Tra i tipi di rivestimento a basso impatto ambientale testati, quelli che hanno mostrato minori segni di degradazione sono composti da un pre-trattamento superficiale al sol-gel contenente inibitori della corrosione senza Cr e da un primer epossidico anch’esso privo di Cr. Questo lavoro fornisce una metodo- logia di studio e risultati utilizzabili che ‘stimolano’ la scelta di prodotti a basso impatto ambientale, pur mantenendo elevati gli standard qualitativi e di protezione. I Con- version Coating Cr-free potrebbero rimpiazzare, nel breve-medio pe- riodo, i pre-trattamenti superficiali contenenti Cr esavalente anche se si devono ancora condurre attività di ricerca e sviluppo dedicate alla realizzazione di un prodotto com- merciale ad alta tecnologia che sia affidabile e performante anche in situazioni di impiego particolar- mente severe. R. Stifanese, P. Traverso - Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (IAS) CNR Genova. progettare 425 OTTOBRE 2019 63
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