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progettare 425 OTTOBRE 2019 27 delle tendenze in corso nel mercato del lavoro dei giovani in Italia. Giovani e lavoro in Italia Della condizione di cattiva salute che contraddistingue il mercato del lavoro giovanile danno conto i più recenti dati Istat. Sebbene nel corso del 2018 il quadro macroeconomico nazionale abbia registrato una sensibile ripre- sa dei tassi di occupazione giovanile (fascia 15-34) attestati al 41,7%, cer- tificando sotto il profilo quantitati- vo una situazione di miglioramento continuo nell’arco degli ultimi cinque anni ad oggi (nel 2013 si attestava sul 39,9%), la natura della relazione tra lavoro e giovani, e segnatamente quelli appartenenti al segmento istru- ito e qualificato, rimane problematica e presenta andamenti diversificati e apparentemente contradditori tra Re- gioni e territori. Pur a fronte della cre- scita della quota di lavoratori italiani con formazione universitaria occupati in professioni scientifico-tecnologiche (15,8%), il dato si colloca al di sotto della media europea (rispettivamente 16,1% e 22,6%), sia della Germania, Spagna e Francia (rispettivamente 20,9%, 24,0% e 25,5%). La rilevazione sulle forze di lavoro 2017 prodotta da Istat svela come l’indicatore di qualità del lavoro associato alla condizione di sovraistruzione presenti i valori mag- giori in coincidenza delle fasce più giovani, soprattutto tra le donne. Pesa sul divario intergenerazionale anche la dimensionedel guadagno, delineando così il profilo di un mercato del lavoro che proietta i giovani occupati in po- sizioni lavorative che non contengono le condizioni per valorizzare appieno il percorso di studi intrapreso e la quali- fica ottenuta. Questo aspetto si riflette sulla retribuzione percepita che pure sembra slegata da dinamiche legate all’andamento della produttività per il settore di riferimento. I fattori della debolezza italiana Diversi studi sottolineano la persi- stente incapacità dell’Italia di porre le nuove generazioni al centro del modello di sviluppo economico. Tra Il modello Fraunhofer Gesellschaft Oggi non esiste in Europa una organizzazione non for profit di centri per la ricerca applicata più estesa e rilevante, per numeri e fatturato, del Fraunhofer Gesellschaft. Nel 2017, la rete dei Fraunhofer Institutes contava nel complesso ben 72 unità, ciascuna delle quali impiega tra i 100 e i 300 collaboratori. La rete reperisce finanziamenti attraverso tre canali principali: risorse pubbliche proveniente dal Ministero dell’Istruzione Federale e dai Ministeri Statali; risorse private sul mercato; bandi di gara pubblici, nazionali e internazionali. Da oltre cinquant’anni, la rete di istituti Fraunhofer alimenta robuste alleanze e relazioni stabili tra università e imprese con progetti di ricerca applicata. La distribuzione dei 72 Istituti sul territorio tedesco non è casuale. Tutti i nodi operativi di Fraunhofer Gesellschaft sono localizzati in prossimità di un centro universitario di eccellenza. Non tutte le università possiedono legami con un Istituto Fraunhofer, ma la quasi totalità degli Istituti è legata a una università presente nel Land di riferimento. La vicinanza a un centro universitario di eccellenza, oltre a costituire un canale attraverso il quale accedere al network dei docenti universitari e quindi alle fonti della conoscenza scientifica, è dettata anche dall’opportunità di entrare in contatto con giovani studenti, laureati o dottorandi di talento, da coinvolgere già dai primissimi anni universitari in progetti di ricerca applicata, che possono talora prestarsi come oggetto di tesi dei giovani a completamento del loro percorso accademico. In Germania, Fraunhofer Gesellschaft è allo stato uno dei datori di lavoro più attrattivi. Il suo successo sta da un lato nella qualità delle risorse umane e dall’altro lato negli indirizzi di policy che garantiscono di mantenere un elevato il profilo delle competenze e di preparazione dei collaboratori, ma anche di essere una piattaforma di transito per i ricercatori che già dai primi mesi di ingresso presso l’organizzazione sono indirizzati verso un potenziale futuro sbocco lavorativo.

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