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Timken acquisisce Beka The Timken Company prosegue l’espansione delle proprie attività con l’acquisizione di Beka Lubrication, fornitore glo- bale di sistemi di lubrificazione automatica, per un valore di circa 165 milioni di dollari. La compagnia serve diversi settori industriali, inclusi eolico, industria alimentare e delle bevande, ferroviario e on e off highway. L’acquisizione consentirà a Timken di aumentare la propria presenza nel mondo e la copertura in Europa e Asia, aprendo inoltre nuove opportunità nel settore eolico e approfondendo altri mercati industriali. Timken attende significative sinergie dall’operazione, con aumento della marginalità e opportu- nità di crescita del fatturato, grazie alla combinazione dei business di Beka e di Groeneveld, azienda acquisita nel 2017 che pure offre sistemi di lubrificazione automatica e centralizzata. Beka è un’azienda familiare fondata nel 1927, con sede a Pegnitz, Germania. Con un organico di circa 900 persone, l’azienda ha siti di produzione e R&S in Germania, ed è presente nel mondo con sedi di assemblaggio e uffici vendita. Il fatturato di Beka per l’anno 2019 dovrebbe toccare i 135 milioni di dollari. L’additivo entra in Geartec Geartec amplia la propria offerta con l’introduzione della tecnologia additiva a 360°, puntando non solo alla prototi- pazione ma anche e soprattutto per particolari in materiale plastico funzionali di serie. La soluzione proposta da Geartec è basata su una macchina con tecnologia FDM, e grazie alla possibilità di lavorare materiali speciali, come Peek e PEI e materiali rinforzati in fibra di carbonio, è in grado di rispondere alle specifiche dei settori più esigenti. Il ricorso alla tecnologia additiva offre una molteplicità di benefici agli utilizzatori, dalla maggiore libertà progettuale, potendo realizzare particolari molto complessi inmaniera economica, alla riduzione del numero di componenti per semplificare assiemi e costi di assemblaggio, e fino alla riduzione di peso grazie alla costruzione di particolari alleggeriti con strutture a nido d’ape. I pezzi realizzati in additivo possono quindi essere utilizzati in settori che utilizzano particolari complessi e con produzioni a bassi numeri come l’aerospaziale, l’automotive sportivo, il packaging e l’energia, così come per costruire pezzi di ricambio velocizzando le operazioni di manutenzione.

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