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progettare 424 SETTEMBRE 2019 25 si anni, l’industria vedeva gli albori dell’oleoidraulica, con applicazioni di sistemi oleodinamici che si diffonde- vano rapidamente su macchine uten- sili, presse emacchinari per la plastica. Si pensò allora chemolte nuove Negri e Bossi avrebbero avuto bisogno di scambiatori per raffreddare l’olio, e si decise di avventurarsi nel nascente mercato dell’oleodinamica. “Iniziam- mo a guardarci intorno per capire cosa offriva il mercato, in America e in Germania - spiega il presidente -, aiu- tati anche dalle prime fiere di settore. Sviluppammo così la nostra gamma di scambiatore di calore, apportando migliorie quali accorgimenti per non fare intasare gli scambiatori, che allora lavoravano con acqua potabile”. Do- vendo, inoltre, rivolgersi a una nuova tipologia di utilizzatori industriali, era necessarioproporsi supportati da tutta una serie di prove tecniche. Grazie alla sua formazione in ingegneria, Gianlui- gi Sesino si dedicò a effettuare tutte le prove di resa termica degli scambiato- ri, utilizzando una macchina apposita- mente inventata da suo zio allo scopo. “Tutti i nostri scambiatori sono nati da prove tecniche fatte da me in quegli anni - spiega il presidente -. Inparallelo dovemmo riconvertire parecchi dei nostri macchinari di produzione, che fin dagli inizi erano sempre stati pro- gettati e costruiti al nostro interno, per rispondere di volta in volta al mutare delle esigenze ad ogni cambio di pelle nella nostra offerta”. L’espansione commerciale Gianluigi Sesino iniziò quindi a la- vorare per costruire una prima rete commerciale: “Fino ad allora, la rete commerciale dell’azienda era sempli- cemente costituita da mio padre e mio zio che, una volta all’anno, partivano per un mese visitando tutti i nostri distributori radiatoristi da Bolzano a Palermo - ricorda il presidente Gian- luigi -. Approcciando il nuovo mer- cato dell’oleoidraulica, le dinamiche però cambiavano: cominciai a girare io dapprima per il Nord Italia, fino poi ad avere agenti in ogni regione. La- vorando con gli agenti cominciammo inoltre a entrare in contatto diretto con i costruttori”. Grazie alla parteci- pazione alle prime edizioni dell’allora Fluid Compomac, l’azienda capisce di avere tutte le carte in regola per vendere anche all’estero. Inizia così l’espansione in Spagna e Germania: “In fiera incontravamo tantissime re- altà che cercavano agenzie o contratti di vendita con aziende italiane. Due edizioni della fiera furono sufficienti a strutturare tutta lamia rete vendita - in- dicaGianluigi -. Tramiteunconoscente che lavorava in Rexroth entrammo poi in Germania, come primo fornitore di scambiatori per Trumpf, di cui ancora oggi siamo l’unico fornitore italiano”. A fine anni 80 Costante Sesino in- troduce infine una nuova tipologia di scambiatori aria/olio in alluminio, materiale che rispetto all’ottone offri- va costi produttivi inferiori, resistenza superiore alla pressione emigliori rese termiche. Inizia allora una collabora- zione quasi ventennale con Nissens, azienda danese da cui Sesino acqui- stava i pacchi radianti in alluminio che poi equipaggiava internamente con ventole e quant’altro. Proseguendo nella strategia di espansione interna- La Costante Sesino oggi nella sede di Gessate: una veduta aerea e una fase di produzione.

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