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progettare 423 GIUGNO / LUGLIO 2019 35 Italia che dovrebbero toccare quota 9.700 unità. “Questi dati dimostrano che l’indu- striamanifatturiera italiana sta viven- do una profonda trasformazione in chiave digitale e di automatizzazione - commenta Massimo Carboniero, presidente di Ucimu -. La presenza di robot, tecnologie digitali, intercon- nessione è sempre più visibile nelle fabbriche italiane. Grazie a queste tecnologie le fabbriche italiane sono più efficienti e produttive ma anche il lavoro degli addetti migliora poiché le attività più pesanti e ripetitive sono svolte dai robot”. Un’accelerazione registrata nell’ultimo biennio anche in coincidenza con le incentivazioni fiscali per i beni strumentali in tema 4.0, soprattutto la formula dell’ipe- rammortamento. Come si è chiuso il 2018 Nel corso dello scorso anno la pro- duzione italiana di robot ha raggiunto le 3.460 unità per un incremento, ri- spetto all’anno precedente, del 28,7%. La parte del leone l’hanno fatta gli articolati con 2.353 unità prodotte, mentre i cartesiani sono stati 958 e gli scara 47. Le consegne sul mercato interno si sono attestate a 1.418 unità, con un incremento del 15,6% rispetto al 2017. Riscontro positivo arriva anche dall’export italiano del comparto che si è attestato a 2.042 unità, segnando una crescita pari al 39,7%. Anche in questo caso il podio va agli articolati con 1.368 unità esportate, 572 carte- siani e 21 scara. L’85% della domanda interna è stata soddisfatta dall’import, cresciuto di un tasso pari al 10,8% rispetto all’an- no precedente e toccando le 7.819 unità. In questo caso sono 6.352 gli articolati importati, 271 i cartesiani e 945 gli scara. Ma il risultato più eclatante è senza ogni dubbio quello relativo al consu- mo nel 2018: sul totale dei 9.237 robot installati, 7.337 sono stati articolati con un incremento rispetto all’anno precedente del 11,4%, i cartesiani so- no stati 657 con un aumento del 22,1% e gli scara 971 con una crescita del 9%. Manipolazione settore leader Il principale campo di applicazio- ne si conferma essere quello della manipolazione, con una quota pari al 76% del totale. Rispetto all’anno precedente la manipolazione risul- ta avere un andamento stabile: nel 2017 questo settore applicativo è stato infatti pari al 77%. Se entriamo nel dettaglio, la manipolazione dei materiali rimane la prima area di dettaglio applicativo con una quota pari al 38,7% sul totale dello speci- Lo scenario mondiale Le statistiche del World Robotics Report dell’IFR-International Federation Robotics mostrano che a livello globale lo scorso anno ha fatto registrare un nuovo record, con 384.000 unità installate e un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. Questo significa che il volume annuale delle vendite di robot industriali è aumentato per la sesta volta consecutiva (2013-2018), ma solo per il momento. Il percorso di crescita fatto registrare lo scorso anno dall’Italia, non è stato però così lineare in altre aree del mondo. A frenare le medie è stata in particolare la Cina che ha visto un calo di quasi 5.000 unità. In rallentamento pure la Corea mentre per Taiwan i volumi sono di poco superiori al 2017. Lo scorso anno hanno fatto registrare migliori performance l’Europa con una crescita del 7% e l’America con una crescita del 6%. Seppure la distanza in valori assoluti tra questi e l’Asia rimano ancora ampia. Infatti, un terzo circa dei 384.000 nuovi robot registrati nel 2018 nel mondo è installato in Cina. Se consideriamo il numero di robot ogni 10.000 addetti, ossia la cosidetta intensità di utilizzo, l’Italia si posiziona ben al di sopra della media mondiale attestandosi a quota 190, in linea con quanto accade negli USA o a Taiwan, superando i livelli di Francia, Spagna e Cina.

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