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progettare 422 MAGGIO 2019 25 zata struttura della società con sede a Bareggio, alle porte di Milano. Uno dei primi passi sarà il rafforzamento e la diversa organizzazione della forza vendita.Turck Banner Italia ha affidato in passato ben oltre la metà della pro- pria attività commerciale ad agenzie che ovviamente non potevano vivere l’ampiezza e la potenzialità dell’intero portfolio prodotti. “Avvalersi di una forza vendita in- terna significa appoggiarsi su pro- fessionisti formati internamente, che rappresentano determinati valori a- ziendali, che oltre a conoscere i pro- dotti hanno accesso agli sviluppi degli stessi e si mettono in gioco anche, e forse soprattutto, come consulen- ti che propongono soluzioni basate sui nostri prodotti a tutto vantaggio della nostra clientela”. Ovviamente le agenzie continueranno ad affiancare l’azienda, ma con un ruolo più mirato al supporto della forza vendita interna che avrà anche il compito di sviluppa- re una strategia più concentrata sul cliente prospect e sulle dinamiche di sviluppo dei system integrator. “Con questa nuova struttura dichiariamo L’impatto dell’AI sul lavoro Il 33% delle aziende intervistate ha avuto necessità di assumere nuove figure professionali per implementare soluzioni di AI. Un ulteriore 39% lo ha fatto senza modifiche di organico mentre il 27% ha avuto la necessità di ricollocare del personale con l’introduzione di una soluzione di AI. Questo dato conferma gli interrogativi su quali siano i volumi di ricollocamento sostenibili da parte delle imprese. L’Osservatorio ha indagato in dettaglio quale potrebbe essere il bilancio occupazionale in Italia, combinando dati da fonti e ricerche pubbliche con quelli direttamente rilevati di adozione delle imprese. La popolazione attiva in Italia oggi è di 23,3 milioni di lavoratori (dati Istat) a fronte di 12,3 milioni di pensionati, circa 300.000 posti di lavoro che non trovano adeguata offerta e un tasso medio di disoccupazione di poco inferiore al 11%. Nel giro dei prossimi 15 anni il saldo demografico, a pari livello di popolazione attiva occupata porterà a perdere circa 2,9 milioni di lavoratori, oltre il 10% dell’attuale forza lavoro, parzialmente attenuato da 1,5 milioni di nuovi occupati recuperabili dal saldo migratorio. Nel contempo si può stimare un incremento della domanda di lavoro di circa 3,3 milioni di posti di lavoro equivalenti soprattutto per l’aumento dei consumi e delle aspettative di qualità della vita. Nei prossimi 15 anni si potrebbe quindi generare un disavanzo di 4,7 milioni di posti di lavoro equivalenti. Estrapolando i dati di automazione potenziale delle attività svolte nelle varie categorie di professioni ed incrociando questi dati con la distribuzione della popolazione lavorativa e con la diffusione di applicazioni di AI nelle imprese italiane, si può stimare che nello stesso periodo l’equivalente di 3,6 milioni di persone potrà essere automatizzato: un dato che ribilancia il gap atteso tra domanda e offerta, e lascia comunque un disavanzo di 1,1 milioni di posti di lavoro da colmare con una riduzione del tasso di disoccupazione, riconversione e formazione della forza lavoro. Anche considerando l’impatto sull’equilibrio del sistema previdenziale dell’automazione, bisogna prima considerare che - nell’ipotesi di mantenere l’attuale sistema - il numero di contributori attivi dovrà aumentare di 4,2 milioni di persone equivalenti nei prossimi 15 anni: un numero velleitario alla luce della diminuzione della quota di popolazione in età lavorativa.

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