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progettare 422 MAGGIO 2019 21 permette quindi ai robot di ‘sentire’ e ‘vedere’ come fossero umani, per eseguire operazioni anche comples- se in modo accurato e ripetibile, come ad esempio identificare pezzi di forme e colori differenti messi in ordine sparso in un contenitore. “L’AI applicata ai cobot rende possibili e più efficienti una varietà di applica- zioni e ne estende il tasso di colla- boratività con gli operatori - spiega Fabio Facchinetti di Alumotion -. Le applicazioni di handling e kitting per esempio possono venire automatiz- zate con più semplicità: l’abbinamen- to tra un cobot, un sistema di visione e un software di analisi consente al robot di gestire l’operazione anche in presenza di dimensioni, peso e materiale diversi, riconoscendo gli oggetti senza ricorso a modelli 3D CAD preinseriti o a pattern preordi- nati”. I sistemi di visione e i gripper presenti nello store online Universal Robots+ dotano in tal senso i cobot UR di occhi e mani, che li rendono capaci di interagire con maggiore fles-sibilità con la linea produttiva. Anche Mitsubishi vede quindi un futuro sempre più appannaggio di una collaborazione fra uomo e robot in ambiti applicativi con bassa pro- duttività, dove l’operazione manuale rappresenta un valore aggiunto. “Per applicazioni a elevata produttività - aggiunge quindi Filippis -, i robot industriali tradizionali rimarranno protagonisti ma votati all’espansione verso sistemi di sicurezza avanzati come il nostro Melfa Plus Safe, che aggiunge aree collaborative con li- mitazioni di velocità su differenti aree e creazione di volumi di sicu- rezza intorno al robot. In tal modo è possibile garantire il vantaggio di sfruttare la massima velocità del robot in condizioni di sicurezza per l’operatore, ma anche di cooperare con il robot stesso nel caso dovesse nascere la necessità di avvicinarsi al robot in funzione”. Competenze evolute Il robot più ‘intelligente’ innalza di conseguenza il tassodi collaborazione nel rapporto uomo-robot anche sotto il profilo delle competenze, in quanto l’intelligenza artificiale semplifica l’u- so di questi strumenti di automazione abbassando ulteriormente il carico cognitivo richiesto. “L’AI estende an- cora di più la soglia di accessibilità ai robot anche per le imprese più piccole - dice Facchinetti -, rendendo i robot collaborativi in grado di inte- ragire ancora più efficacemente con gli operatori anche meno esperti”. Programmazione e messa in servizio sono infatti sempre più semplici, e dal punto di vista dell’utilizzatore finale non sono richieste nuove competenze. “Comau pone particolare attenzione all’ergonomia cognitiva all’interno delle applicazioni - proseguono Bava e Crupi -, con l’obiettivo di rendere i nostri robot sempre più semplici e intuitivi da usare, come è per i prodotti consumer che troviamo sul mercato. Questo è quello che appare all’ester- no, ma all’interno, per raggiungere questo obiettivo, sono di contro ne- cessarie sempre nuove competenze, per esempio esperti di analisi di grandi quantità di dati e di correlazione di

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