PR_420
progettare 420 MARZO 2019 59 nismi d’insediamento del ‘fouling’, superficie libera da specie polari per evitare interazioni ioniche o dipolari con gli adesivi biologici, modulo elastico ottimale per fa- vorire distacchi di entità estranee, spessore del film sufficientemente elevato da esaltare l’aspetto ela- stico e garantire un buon livello di impermeabilità e idrorepellen- za, molecole stabili durante tutta la permanenza in mare. Qualora queste caratteristiche siano tutte presenti in un prodotto e lo stesso sia stato applicato su di un primer dedicato, gli effetti riscontrati sono: riduzione degli insediamenti biolo- gici e miglior rilascio degli organi- smi adesi, migliore scorrevolezza in acqua, ridotto aumento di rugosità per perdita di materiale, buona ade- sione al substrato, assenza di bolle e di macchie opache sulla superficie esterna del film, valida barriera isolante contro l’effetto corrosivo sul substrato e assenza di prodotti tossici rilasciati in acqua. Lo svilup- po di tali prodotti necessita di prove di laboratorio per identificare quelli più promettenti e prove di campo per validare le ipotesi. Test di laboratorio Una delle principali caratteristiche del film protettivo non tossico è quella della bassa ELS che presen- ta al momento dell’essiccazione. Nel caso specifico della funzione antivegetativa, gli organismi più resistenti (es. i balani) si insediano sulle superfici immerse mediante una secrezione di liquido adesivo che, solidificandosi, cementa le par- ti strutturali dell’organismo adulto al substrato. Dato che la forza ne- cessaria per staccare un liquido da un solido dipende dall’ELS del solido, più è basso il valore dell’ELS del rivestimento minore è la forza per staccare il liquido dal solido. Tutto ciò trova riscontro nel basso La protezione dei materiali dalla corrosione e dal ‘fouling’ è affidata all’applicazione di sistemi protetti- vi specifici che ‘isolano’ la struttura dall’ambiente evitando l’attacco chimico del substrato e limitan- do l’insediamento degli organismi marini. Ciò si ottiene trattando le strutture con cicli di pitturazione che dovrebbero fornire stabilità prestazionali nel tempo ma essere a basso impatto ambientale. Le ten- denze del settore marino/marittimo sono quindi, attualmente, quelle di utilizzare una tecnologia non tossica in linea con le normative internazionali vigenti che indirizza- no verso lo sviluppo di ricoprimenti con caratteristiche anticorrosive e antivegetative basate su parametri fisici e non più sull’azione chimica dei biocidi. Azione antivegetativa I prodotti che esercitano un’azione antivegetativa fisica sono princi- palmente quelli a bassa energia libera di superficie (ELS) e le cui caratteristiche principali sono: ca- tena polimerica flessibile e lineare che non interagisce con l’ambiente marino, struttura molecolare con gruppi attivi che forniscono un’ELS incompatibile con le forze di ade- sione delle sostanze esterne, su- perficie liscia a livello molecolare che ostacola le infiltrazioni degli adesivi biologici preposti ai mecca- Figura 1 - Principi ed esempi di misura dell’angolo di contatto eseguite su gocce di liquidi dispensate sulla superficie di un rivestimento. INDUSTRIA NAUTICA DOSSIER
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