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progettare 419 GENNAIO / FEBBRAIO 2019 17 mente la propria gamma prodotto, per dispiegare al meglio le potenzialità insite nel grande know-how tecnico e nella presenza commerciale su cui ha investito negli anni, guardando inoltre in prospettiva al progetto di aprire una nuova sede produttiva nel mercato nordamericano. Strategia di automazione precoce Nata negli anni 70 come produttore di bobine per il settore elettrovalvo- le, Atam è entrata negli anni 2000 avviando un nuovo corso strategico, all’insegna di automazione spinta e internazionalizzazione. La robotizza- zione di alcune componentistiche e la connessione di tutte le macchine al sistema gestionale, partita tra il 2010 e il 2011, ben prima che i concetti di Indu- stria 4.0 fossero sulla bocca di tutti, ha quindi consentito di giungere ad avere una produzione totalmente gestita, ottimizzata e verificata giornalmente. “L’azienda è sempre stata gestita in manieramolto oculata, con attenzione alla patrimonializzazione - racconta oggi Giancarlo Lonati, sales & mar- keting manager Atam -. Affacciandosi negli anni 2000,Atamha quindi deciso di inaugurare una nuova stagione di investimenti spinti in automazione in- dustriale, volti a sostenere un repenti- no cambio di strategia. L’automazione dei processi ha infatti consentito un aumento della capacità produttiva, accrescendo la competitività del pro- dotto pur mantenendo ottimi livelli di qualità. Questo ha consentito di passare dal produrre per nicchie di mercato ad avere un respiro più porta- to alle quantità”. L’ottimizzazione della produzione, conunamiglioregestione dei tempi e degli scarti, e i forti investi- menti nella parte tecnica, vero cuore dell’azienda, hanno quindi consentito ad Atam di soddisfare le esigenze anche delle realtà multinazionali, che riconoscono all’azienda la capacità di gestire oggi sia le piccole quantità in modo flessibile, ma anche le grandi produzioni di serie. “Un forte impulso agli investimenti è avvenuto con la crisi del 2009 - continua quindi Lonati -, che ha portato un calo di fatturato importante per Atam. Con una scelta coraggiosa, l’azienda decise di reagire investendo e continuando a produr- re, riempiendo i magazzini in attesa della ripresa, e mantenendo tutte le proprie risorse interne proseguendo nel rinnovamento strategico che ci eravamo prefissati”. L’investimento in innovazione ha quindi comportato anche un percorso culturale parallelo, con l’apertura di un’area formativa per il coinvolgimento delle persone, a tutti i livelli, oltre a diversi progetti per unamigliore gestione dell’impatto ambientale dell’azienda, che ha porta- to lo scorso anno al conseguimento della certificazione ISO 140000. Apertura al mercato asiatico Il rinnovamento all’insegna dell’au- tomazione ha reso quindi l’azienda molto più competitiva in Europa e in Asia, passando dal servire il mercato nazionale con alcuni sbocchi sul mer- cato europeo a inedite prospettive globali. L’automazione dei processi ha inoltre certamente contribuito a facilitare l’apertura nel 2012 della sede produttiva di Taiwan, che oggi serve il mercato del Far East di Atam. “Ab- biamo scelto di aprire in Asia perché avevamo già molte richieste da parte di nostri clienti europei che si erano posizionati inquell’area - spiega Lonati -, e dove dall’Italia era impossibile ga- rantire una logistica snella con i tempi di consegna veloci voluti dai clienti del mercato asiatico. Aprendo in società Giancarlo Lonati è sales & marketing manager di Atam, la cui sede è ad Agrate Brianza.
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