PR_418

progettare 418 NOVEMBRE / DICEMBRE 2018 37 ha fatto la Pietà, …io, con gli stessi strumenti faccio solo pietà…”. La bat- tuta è davvero efficace e rende l’idea. “Per realizzare un progetto - ha aggiun- to Pontremoli - non devo incominciare dalla ricerca della tecnologia: quella c’è già, devo partire da cosa voglio fare. Le competenze tecniche sono importanti ma lo sono ancora di più quelle mana- geriali. Unmanager deve essere aperto verso l’esterno; nella mia esperienza devo dire che gran parte delle nuove i- deeprovieneda fuori azienda: daclienti, partner, universitàe ricerca. Un’azienda chiusa non può essere davvero inno- vativa. E per essere innovativi bisogna sbagliare: in una impresa è necessario avere una struttura delegata a fare errori, cioè a sperimentare. La grande opportunità che ci viene dal mondo virtuale è quella di poter sbagliare, simulando, senza fare grossi danni”. Il CEO di Dallara Group si è poi soffer- mato su due parole inglesi: speed e velocity…”Hannodue significati diversi - ha affermato - speed è la velocità in km orari, velocity è la velocità in una certa direzione. La più importante è la secon- da, perché è quella più costruttiva. Ad esempio, se l’interesse di un’azienda fosse quello di velocizzare l’adozione da parte del mercato di un proprio stan- dard, essa potrebbe arrivare persino a concederne l’uso gratis, a liberalizzarlo. Facendo così, si ingrandirà la platea de- gli utilizzatori di uno standard, appunto, di cui si ha la perfetta padronanza e al quale si farà seguire, determinandone la ‘velocity’, una ragionata e concate- nata sequenza di upgrade, sempre di propria creazione. Abenvedere, questo è anche un modo per fare ‘pressione’ sui propri ingegneri, sollecitandoli a essere creativi in un flusso senza solu- zione di continuità”. Gonella: investire nel valore Il forum è stata anche l’occasione per parlare con Gianluca Gonella, ma- naging director EuroMed Dassault Systèmes, che ha fatto notare come sia indispensabile, per le aziende che vogliono mantenersi competitive, do- tarsi delle tecnologie più sofisticate. Le imprese, secondo Gonella, devono investire nel valore, cercando di terzia- rizzare, ad esempio, i costi dell’infor- matica di base che è un elemento che pesa molto a livello economico. “Oggi è possibile scaricare dal nostro sito la nostra piattaforma (un domani probabilmente si potrà pagare il ser- vizio con carta di credito) usarla per il tempo chenecessita,magari aggregan- do persone su di un singolo progetto per un tempo limitato a piacimento”. Questapossibilitàperòpresuppone che le aziende facciano un salto culturale… “Certo bisogna superare la paura del ‘furto di dati’ - dice Gonella - ma le aziende dovrebbero considerare che la massima sicurezza la possono garanti- re proprio gli operatori come noi che si occupano e vivono di trattamento delle informazioni. D’altro canto biso- gna tenere presente che non sempre tenersi i dati in azienda è molto sicuro perché non tutti possono permettersi i forti investimenti che sono necessari e quindi il rischio è maggiore rispetto a un cloud, diciamo così, professionale. Per noi il fatto che le informazioni del cliente non siano violate è semplice- mente ragione di vita”. Gonella precisa poi che la piattafor- ma Dassault può essere impiegata sia residente presso il cliente sia sul cloud e aggiunge: “Normalmente, se si hanno fino a trenta utenti alle a- ziende conviene avere il servizio su cloud, oltre i trenta il costo si bilancia, ma qui entrano in gioco i costi sia di personale dedicato sia di upgrade: e molti trovano vantaggioso che queste spese siano a carico del fornitore. Altro punto importante: oltre all’affitto è possibile anche comprare una vol- ta per tutte il servizio, dipende dalle scelte e dalle convenienze. C’è anche il problema dei legacy aziendali, con i relativi problemi di integrazione e di risorse da dedicarvi: molte aziende possono trovare convenienza nell’al- locare ‘fette di attività’ (magari di ri- cerca) sul cloud, in modo da slegare questi nuclei dal peso delle procedure normalmente in essere”. Gianluca Gonella sottolinea in conclu- sione che Dassault non è semplice- mente un fornitore di software ma è anche un fornitore di metodologie di analisi: “Qual è il problema del clien- te? Come posso risolverlo? Queste sono domande fondamentali per noi e quando si riesce a instaurare con il cliente una vera partnership (che prevede anche la messa sul tavolo di informazioni e dati) allora si ottengono degli ottimi risultati”. @dapascucci Gianluca Gonella, managing director EuroMed Dassault Systèmes.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=