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progettare 417 OTTOBRE 2018 85 il settore AM all’interno del vecchio continente, grazie anche alla crea- zione del centro interdipartimentale Integrated Additive Manufacturing. Dall’altra, invece, queste tecnologie hanno anche trasformato il sogno di Menco in una solida realtà, un partner affidabile per ogni tipo di settore e di impresa nel nostro Paese e anche ol- tre i confini nazionali, passando dalla realizzazione di giochi per bambini alla prototipazione di parti e intere carene per alcuni dei più importanti marchi dell’automotive e del mondo delle corse su due e quattro ruote. L’esperienza del Politecnico Dopo anni di sperimentazione sui sistemi EOS, che nel 2007 portano l’ateneo a collaborare con Avio Ae- ro per lo sviluppo della produzione EBM di pale per turbina in TiAl, nel 2010 il Politecnico diTorino inizia poi una collaborazione continuativa con l’Istituto Italiano di Tecnologia, che porta all’acquisto di un altro sistema dell’azienda tedesca, l’EOS M 270. Per arrivare infine al 2015 quando il polo universitario piemontese crea una partnership con il consorzio Prima Industrie per lavorare a un nuovo progetto europeo. Grazie alle competenze sviluppate nel corso di quasi trent’anni di attività il Politec- nico di Torino ha quindi deciso di creare il centro universitario inter- dipartimentale Integrated Addditi- ve Manufacturing (IAM), che al suo interno racchiude il Dipartimento di ingegneria gestionale e della pro- duzione (Digep), il Dipartimento di ingegneria informatica e dei controlli (Dauin), il Dipartimento di ingegneria delle scienze applicate e tecnologia (Disat), il Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale (Dimeas) e il Dipartimento di elettronica e telecomunicazioni (DET), con l’o- biettivo di tracciare nuovi percorsi nella gestione, sviluppo e ricerca in un mondo complesso come quello dell’additive manufacturing. “In questi anni di lavoro, ricerca e formazione, abbiamo imparato a co- noscere il mondo della manifattura additiva e a sperimentarne le carat- teristiche per creare innovazione” ha spiegato Luca Iuliano, professore di Tecnologie e sistemi di produzione del Politecnico di Torino. “Un percor- so che ci ha portato a stringere rap- porti e collaborazioni con altri atenei italiani, oltre a istituzioni, nazionali e internazionali, e aziende private di ogni tipo e dimensione. Questo ovviamente non sarebbe stato pos- sibile senza una tecnologia affidabile e in costante sviluppo come quella offerta da EOS. Sistemi e soluzioni che ci hanno permesso di raggiungere importanti risultati come la vittoria di bandi internazionali e lo stanziamento di fondi di ricerca. Successi che oggi sono la cifra di quella profonda con- vinzione del fatto che in Italia si possa fare innovazione e che il nostro Paese possa davvero essere fondamentale per l’evoluzione del business anche in questa quarta rivoluzione industriale, così come lo è stato nelle precedenti”. La stampa 3D è un sogno di famiglia Un processo evolutivo, questo, che sicuramente, in Italia, trova un e- sempio imprenditoriale in Prosilas. Nata 15 anni fa dall’idea visionaria di un ingegnere marchigiano, che voleva creare plastici per il mondo dell’architettura, oggi questa azienda rappresenta uno dei più importan- ti poli industriali del nostro Paese Un momento dell’evento ‘EOS meets the Media’. Da sinistra: Giancarlo Scianatico di EOS; Luca Iuliano, docente del Politecnico di Torino; Vanna Menco, di Prosilas. Le tecnologie additive permettono di costruire prodotti dalle geometrie complesse.

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