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76 progettare 417 OTTOBRE 2018 direttamente, dove possibile, attività specifiche di correzione”. La sfida della mass customization Un altro dei trend di questi anni che sta letteralmente trasformando il mondo dellemacchine di produzione e quello delle macchine utensili è l’esigenza di produrre lotti sempre più piccoli e personalizzati: “Gli uti- lizzatori finali ormai non si limitano solo a volere tecnologie e soluzioni in grado di accrescere la qualità delle lavorazioni - spiega Lucia - ma, negli ultimi anni, sono molto interessati ad avere una maggiore flessibilità produttiva dalle macchine, cioè la possibilità di potere eseguire con efficienza lavorazioni anche di piccoli lotti di produzione. Per dare risposta a queste esigenze gli OEM stanno lavorando allo sviluppo di software specifici in grado sia di monitorare costantemente le performance pro- duttive (OEE) delle macchine utensili sia di garantire soluzioni migliorative riguardo alla qualità e all’accuratezza delle lavorazioni. In maniera partico- lare molta attenzione è rivolta allo sviluppo di soluzioni utili a ottimiz- zare i tempi di riattrezzaggio”. La cosiddetta ‘advanced automa- tion’ e la virtualizzazione sono le metodiche in grado di rispondere a questa esigenza: “Nella prima area vanno iscritte le soluzioni di cambio automatico o riconfigurazione degli utensili attraverso ricette e comandi ricevuti dal sistema di gestione della produzione, ma anche i sistemi di carico e scarico automatico dei pezzi da lavorare o lavorati, la correzione delle imprecisioni fisico-costruttive, geometriche e termiche, la gestio- ne intelligente degli utensili e delle transizioni da un formato a un al- tro, il monitoraggio dei parametri di funzionamento degli assi e delle parti critiche della macchina e l’auto- adattamento alle variate condizioni di esercizio - chiarisce Lucia -; del ‘macrotema’ della virtualizzazione sono invece parte la simulazione off-line del part-program, la verifica del codice e la comparazione del run- time con il modello teorico”. Nuovi modelli di organizzazione Per soddisfare le esigenze dellamass customization si stanno sviluppando anche nuovi modelli di organizza- zione della produzione. Un esem- pio sono le stazioni di lavorazione autonome e distribuite, dove robot mobili, integrati con i sistemi ge- stionali, si occupano di servire le macchine. A Lucia abbiamo chiesto se il ‘sogno’ di una fabbrica in cui le ‘macchine costruiscono le macchine’ in completa autonomia, per dirla con le parole di Elon Musk (Tesla), sia vicino: “Oggi abbiamo macchine che costruiscono parti di macchine, che già possono essere comandate nel loro lavoro da programmi che vengono generati in automatico - spiega il nostro interlocutore - il ‘sogno’ completo forse si realizzerà in un futuro magari neanche troppo lontano. Grandi visioni a parte, è opportuno fare una distinzione so- stanziale tra linee di produzione che operano secondo fasi e stazioni di lavoro (linee indicizzate o discrete) e linee che invece realizzano un pro- cesso continuo e che ‘trasformano’ materie prime diverse, che vengono combinate tra loro, in prodotti finiti. Mentre nel caso di lavorazioni su sta- zioni di lavoro separate è sicuramen- te più funzionale l’utilizzo di sistemi di movimentazione intelligente che trasferiscono i pezzi da una stazione all’altra, nel caso di macchine con processi simultanei, come quelle di converting, questa parte di automa- zione può intervenire soltanto nella fase di preparazione e/o caricamen- to delle materie prime, essendo il processo di trasformazione per sua stessa natura già automatico. In en- trambi i casi è comunque possibile fare uso di informazioni che viag- giano assieme ai pezzi che devono essere lavorati o che sono presenti In collaborazione con

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