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progettare 417 OTTOBRE 2018 71 la logica del project management. “I singoli progetti vengono seguiti dalla stessa persona dall’inizio alla fine - spiega Barison - dal progetto all’ultima vite…”. Autonomia progettuale e realizzativa, quindi, come credo aziendale per la Bai Automazione. Che, anche grazie a questo, ha fatto registrare numeri davvero significativi, soprattutto per quanto riguarda il mercato nazionale. “Produciamo una cinquantina di im- pianti all’anno, considerando anche quelli di medio e piccolo cabotaggio - afferma Barison - e l’80% del nostro mercato è fatto da aziende italiane. La nostra fortuna è stata diversificare i settori merceologici di riferimento. Siamo partiti dalla rubinetteria ma poi ci siamo presto allargati a tanto altro. Oggi lavoriamomolto con auto- motive, medicale e irrigazione ma ci occupiamo anche di macchine per la realizzazione di attrezzature sportive e ci siamo spinti anche all’alimentare, conmacchine per il taglio a ultrasuoni di pizza e focaccia”. Le giuste soluzioni Un ‘rapporto storico’ quello tra Fe- sto e Bai, fatto di fiducia reciproca, supporto tecnico, know how ed e- sperienza a 360 gradi. Ma c’è di più. “Festo è la nostra me- moria storica - dice Barison - e la sua affidabilità, oltre alla non trascura- bile dote di non cambiare quasi mai i referenti per noi aziende, rappre- senta un valore aggiunto quando si tratta di reperire informazioni dagli impianti che abbiamo realizzato in passato. Il loro supporto è prezioso anche in questo senso”. La parola chiave, usata più volte da Barison per definire uno dei tanti plus dati da Festo, è ‘dimensiona- mento’. “Con l’ampiezza del catalo- go Festo - aggiunge il patron della Bai - è possibile trovare le soluzioni ideali per le dimensioni dell’impian- to che dobbiamo realizzare, ogni componente è dimensionato per- fettamente per l’applicazione da realizzare”. Anche l’aspetto sinergico della col- laborazione è sottolineato più volte perché è da questo interscambio di conoscenze e di competenze che viene la scelta di un partner tecno- logico ‘molto più che da questioni di prezzo o di altra natura’. Ed è in gran parte questa la ragione per cui Bai acquista da Festo pro- dotti di ogni genere: dal trattamento aria a valvole e attuatori, motori e assi elettrici. Insomma tutto quello che serve ‘per realizzare impianti affidabili, precisi ed efficaci per otte- nere i risultati nei tempi e nei modi richiesti dal committente’. “Per noi è molto importante sapere che quello che ci arriva è un prodotto conosciuto, consolidato e dimensio- nato in modo corretto per il nostro uso e Festo è una garanzia in questo senso”, sottolinea Barison. Soluzioni garantite Scegliere Festo significa poi, an- che nella logica sposata da Bai, ‘scegliere la garanzia di un brand riconosciuto e soprattutto all’avan- MACCHINE UTENSILI DOSSIER solidandosi e rappresentando un vero e proprio fattore per la crescita della realtà varesina, un’azienda che anche grazie a Festo ha sviluppato un know-how nella realizzazione di impianti per l’assemblaggio e col- laudo che l’ha portata a essere scelta come fornitore di grandi realtà di rilevanza internazionale in settori fra i più disparati, dall’automotive all’ir- rigazione, dal medicale all’industria a servizio dello sport. Il senso di una scelta È il patron della BAI, Lorenzo Ba- rison, a raccontare la complessità dell’attività di Bai e il senso della scelta di Festo: “La Bai produce impianti per produzioni intensive in quasi tutti i settori merceologici, lavorando dall’ottone alla plastica, fino ai metalli. Materiali che necessi- tano di assemblaggi o manipolazio- ne per banchi di test, asservimento presse e stampaggio”. In sostanza, Bai realizza macchine finalizzate alle produzione inten- siva, create ex novo in base alle richieste dei clienti, con una strut- tura di 23 persone, ognuna con un profilo specifico e seguendo Da sinistra, Samuele Minelli, programmatore in automazione industriale presso la BAI e Lorenzo Barison, CEO dell’azienda.

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