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progettare 417 OTTOBRE 2018 51 colla. Leproblematichemaggiori erano la distribuzione omogenea delle spire e lamanipolazione di due componenti, entrambi molto flessibili. Il primo im- pianto al mondo per l’assemblaggio contemporaneo di quattro tubi armati è costituito da due celle speculari, nelle quali quattro robot Stäubli a sei assi ad alta precisione svolgono movimenta- zionimoltocomplesse. L’assemblaggio delle spirali vieneeffettuatoconunpro- cesso integrato, concatenato tramite sistemi lineari. “Come leader di mercato nella ro- botica per applicazioni farmaceutiche/ medicali vediamo ogni giorno come l’automazione entri in nuovi comparti - commenta Gerald Vogt, Group Di- vision manager di Stäubli Robotics -: nonostante le severe restrizioni e i costi di certificazione e convalida, favorendo il progresso della medicina a beneficio di tutti“. Filtri dializzatori dalla Germania Con linee di produzione altamente automatizzate, know-how specifico e capacità d’innovazione è possibile di- ventare leader di mercato nei prodotti e nei servizi per pazienti dializzati an- che operando in Germania. Lo dimo- stra il caso di Fresenius Medical Care. L’azienda con sede a Sankt Wendel, non lontano dal confine con Francia e Lussemburgo, produce filtri dializza- tori per emodialisi e sacche per dialisi peritoneale. Attualmente, nel mondo, praticamente un rene artificiale su due impiegaundializzatore inpolisulfonato di Fresenius. Per produrre dializzatori in volumi annui superiori a 100 milioni di pezzi non solo servono soluzioni di processo innovative, ma è fondamen- tale avere piena padronanza di ogni singola fase della produzione. “Per eliminare qualsiasi rischio di errori in produzione, utilizziamo processi in- teramente automatizzati - sottolinea Franz Kugelmann, direttoreTecnologie e Sviluppo di Fresenius -. In questo modo otteniamo un livello di qualità costante con tolleranze minime e una produzione affidabile e al tempo stesso economica”. Per l’assemblaggio dei filtri dializzatori vengono impiegati a sei assi di ABB e robot scara della Casa giapponese Epson. I quattro assi di Epson svolgono i compiti più svariati, partendodaassemblaggioemovimen- tazione, passando per l’alimentazione dei componenti, per arrivarefinoall’im- ballaggio.Volker Spanier, responsabile dell’automazione di fabbrica in Epson, ritiene che la produzione di Fresenius sia la prova concreta di come l’automa- zione robotizzata possa fornire un con- tributo fondamentale per mantenere siti produttivi in Germania e in Europa. Maggiore scalabilità e flessibilità Ulteriori confermegiungonodallo sviz- zero Jean-Francois Bauer, Business Development manager di Mikron: “Il mercato si evolve velocemente. Nuove forme di medicine, processi comples- si, dispositivi intelligenti, esigenze dei pazienti in continua evoluzione e nuovi fornitori globali nel settore. Questo comparto offre molte opportunità alle imprese europee che hanno dimesti- chezza con le severe normative di set- tore FDA, EMA, Gamp, ICH e GMP“. Mikron sta lavorando per rispondere alle nuove richieste del mercato in termini di maggiore flessibilità e sca- labilità degli impianti di assemblaggio e di riduzione del time-to-market, attra- verso un’ampia gamma di soluzioni, dalle postazioni di lavoro manuali, a progetti ‘Proof of Concept’, fino ai già noti impianti ad alte prestazioni. Un’evoluzione analoga viene prevista da Michael Klos, general manager Bu- siness Development di Yaskawa Euro- pe, nell’ambito dell’automazione di laboratorio: “Anche in questo settore ci aspettiamo una crescente richiesta di automazione flessibile sumisura per ciascuncliente.Gli impianti di processo automatizzati standard sono spesso progettati per grandi capacità e sono poco flessibili. Non si possono quindi realizzare ampliamenti o personalizza- zioni, certamente non in presenza di spazi ristretti“. Spesso anche le appa- recchiature di laboratorio esistenti non si prestanoa interventi di automazione. Per l’utilizzo di questi dispositiviYaska- wa propone quindi robot a due bracci e dedicaparticolareattenzioneallastretta correlazione fra programmazione ed esercizio dei robot. La definizione delle sequenze operative diventa così quan- to più facile possibile per il personale di laboratorio. Da sinistra a destra: Gerald Vogt, Group Division manager di Stäubli Robotics; Volker Spanier, respon- sabile dell’automazione di fabbrica in Epson; Michael Klos, general manager Business Development di Yaskawa Europe.

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