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46 progettare 417 OTTOBRE 2018 INCHIESTA di un tipo di manutenzione che garantisce le performance senza tenere conto delle reali dinamiche durante il ciclo di lavoro del siste- ma. La manutenzione predittiva, illustra ancora Ciaravella, eleva la manutenzione preventiva a un li- vello superiore perché tiene conto in modo continuo del reale utilizzo del componente, delle condizioni circostanti e dell’ambiente in cui lavora, monitorando in tempo reale le variabili del dispositivo e dell’am- biente. In tal modo è possibile adat- tare le performance e la vita residua in modo dinamico, monitorando soprattutto gli elementi critici del componente e dell’applicazione stessa. “Secondo l’approccio di Festo - in- terviene Ferioli - l’obiettivo princi- pale della manutenzione predittiva è rendere gli ambienti industriali più sicuri ed efficienti, sfruttando la rivoluzione digitale per ottimizzare i processi, favorire il dialogo uomo- macchina e rendere l’automazione portatrice di valore aggiunto”. Una serie di vantaggi concreti e signi- ficativi che la multinazionale tede- sca ha provato innanzitutto sulla propria pelle, implementando un approccio predittivo a partire dal technology plant Festo di Schar- nhausen, fiore all’occhiello tra gli stabilimenti produttivi dell’azien- da, che ha permesso di recuperare competitività e di tornare dopo tanti anni a produrre alcuni pezzi in Germania. Tecnologia predittiva abilitante La base tecnologica che fa da ne- cessario presupposto per la manu- tenzione predittiva è la possibilità di rilevare specifici dati dalle macchi- ne mediante appositi sensori, oltre a un’infrastruttura che permetta la creazione di un database storico di dati. “Attraverso l’analisi di questi dati - spiega Lupis - è possibile implementare programmi di ma- nutenzione specifici. L’entità della base storica necessaria varia poi a seconda della tipologia di macchine o impianto che si intende monito- rare”. Il connubio della base stori- ca con la AI (artificial intelligence) rende quindi la tecnologia un mezzo determinante per la predizione di guasti o di errati utilizzi. “Oltre a questo - aggiunge Ciaravel- la - i modelli meccanico-matematici sviluppati in ricerca e sviluppo gio- cano un ruolo fondamentale nella fase di training della AI e della previsione dei malfunzionamenti”. La tecnologia per questo approccio manutentivo è già quindi disponi- bile, prosegue Lupis, e i modelli di calcolo a supporto si stanno svi- luppando velocemente. In questo ambito Siemens ha sviluppato e reso disponibili su Mindsphere, il proprio ecosistema operativo aper- to cloud-based per IoT, applicazioni di monitoraggio propedeutiche alla manutenzione predittiva di mac- chine e sistemi equipaggiati con prodotti Siemens, lavorando inoltre in partnership con gli OEM per lo sviluppo di soluzioni cloud dedicate alla manutenzione. Festo impie- ga quindi i tablet a Scharnhausen come device con caratteristiche di realtà aumentata. “L’operatore che passa di fianco alle macchine riceve sul tablet direttamente le informa- zioni che gli servono per valutare il buon funzionamento delle stesse - illustra Ferioli - in tal modo è pos- sibile monitorare il funzionamento, predire eventuali guasti, persino prenotare direttamente eventuali pezzi di ricambio a magazzino”. La diagnostica complessa può quindi essere trasmessa rapidamente uti- lizzando protocolli standardizzati, e Festo offre per questo già molti dispositivi IO-Link, da diverse serie di sensori fino a valvole, aziona- menti elettrici e stepper e controlli motore. “L’evoluzione tecnologi- ca delle reti mobili, con l’avvento del 5G - aggiunge ancora Lupis - sarà fondamentale per garantire ed estendere ulteriormente questi nuovi approcci manutentivi, grazie a incremento di banda, riduzione di latenza nella trasmissione e aumen- to del numero di sensori gestibili su singola cella”. Competenze al centro “Certamente la tecnologia è il mezzo abilitante - prosegue quindi Lupis - tuttavia la manutenzione FOTO FESTO

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