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progettare 417 OTTOBRE 2018 31 ne a realizzare prodotti su misura. E oggi, che grazie all’Internet ofThinhgs e all’Additive Manufacturing, veniamo proiettati nell’era della personalizzazio- ne di massa, noi che siamo i maestri a livello mondiale della personalizzazio- ne non stiamo facendo (quasi) nulla perché ci venga riconosciuta questa innata e indiscutibile qualità…”. L’introduzione nel ciclo produttivo di Big Data e algoritmi non renderà mai la competenza umana non necessaria. Cosa sta facendo il settore in tema di formazione dei dipendenti già presen- ti, magari da tanti anni, e in tema di giovani talenti da portare in azienda? “Sono assolutamente d’accordo con la sua prima osservazione ma do- vremmo crederci tutti molto di più… s’immagina cosa saremmo oggi se, quando è stata inventata la ruota, qualcuno si fosse opposto alla sua adozione perché ‘ogni ruota toglie la- voro ad almeno due uomini se non di più…’? Ci rendiamo conto di quanto sviluppo, di quanto lavoro e di quali migliori condizioni umane la semplice invenzione della ruota (ma vale per tutte le grandi invenzioni) al contrario ha comportato? E allora? La storia non ci ha proprio insegnato nulla? Non credo, è più probabile che si tratti di un problema demagogico: è più facile attrarreconsensi sventolando frasi fatte che fareaccettare il cambiamentocome parte naturale ed essenziale del pro- cesso evolutivo. La gente, purtroppo, preferisce aver paura e non cambiare che aver coraggio e crescere (e non solo dal punto di vista professionale). Però non possiamo arrenderci perché è proprio come diceva lei: non solo le tecnologie non ‘rubano’ posti di lavoro alle persone ma rendono la ‘compe- tenza distintiva dell’uomo’ (l’intelligen- za, ovvero la capacita di intelligere la realtà) sempre più necessaria e la potenziano sempre di più. Certo, se ci si rifiuta di continuare a imparare… ma chi fa così si rifiuta di crescere e, se un’azienda, un Paese, si rifiuta di crescere, lì non può esserci sviluppo. Noi vogliamo far capire questo ai no- stri collaboratori. Vogliamo far capire loro che le nuove tecnologie sono una grandissima opportunità e che non si è mai troppo vecchi o troppo quel che si vuole per imparare qualcosa di nuovo, anzi, questo è proprio quello che dà gusto alla vita. Anche perché abbiamo bisogno che questo succeda. Abbiamo bisogno che i nostri collabo- ratori si aprano alle nuove sfide e che, nello stesso tempo, trasmettano la loro esperienza, il loroknow-howallenuove generazioni. Il nostro è un mestiere difficile che richiede grandi compe- tenze e grande esperienza sul campo. Non possiamo permetterci che chi ha queste competenze non si apra alle nuove competenze necessarie né che chi ha le nuove competenze non faccia la fatica di impadronirsi del know-how dei nostri collaboratori più esperti”. Quali sono i trend tecnologici sui quali il comparto sta lavorando in tema di sviluppi? “I macro tend in atto sono quelli che stanno impattando su tutta l’industria mondiale: digitalizzazione, integrazio- ne tecnologica, nuovi processi di pro- duzione ecc. Insomma tutto quello che abbiamo imparato a identificare con il termine 4.0 che sarà forse un po’ riduttivo ma che aiuta a comprendere, visto quanto si sta ampliando lo spet- tro della conoscenza necessaria per rimanere competitivi. Il nostro settore non è estraneo a questo cambiamento e, dunque, stiamo cercando di com- prenderlo. Stiamo cercando di creare le condizioni per capire bene quello che ci sta succedendo; ne va del nostro

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