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progettare 416 SETTEMBRE 2018 65 INDUSTRIA AEROSPACE DOSSIER sue linee di mobilio: la cosa non deve sorprendere, dato che anche noi vogliamo costruire piattaforme modulari, componibili secondo le esigenze del cliente. Il lancio è una fase breve e transitoria nella vita di un satellite, ma le forze di accelera- zione e vibrazione che genera sono sufficienti a fare a pezzi una struttura che non sia stata progettata ade- guatamente. Durante questa fase, i fattori che contano maggiormente sono la leggerezza - il costo di un lancio si misura in decine di migliaia di dollari al chilo - e la resistenza a vibrazioni e accelerazioni sia costan- ti sia improvvise. Le operazioni in orbita si svolgono in un ambiente incredibilmente ostile, caratterizzato da vuoto atmosferico, temperature estreme sia dal lato del caldo sia da quello del freddo, radiazioni, e così via. I fattori che contano mag- giormente in questo caso sono la capacità di resistere al vuoto e ad agenti come temperature estreme, radiazioni, e micro meteoriti”. Quali progetti avete sviluppato per il comparto aerospaziale? “D-Orbit è la prima scaleup aerospa- ziale capace sia di lanciare satelliti in orbita sia di rimuoverli al termi- ne della missione. La soluzione di punta della nostra impresa, InOrbit NOW, è il primo servizio sul mercato per il lancio e rilascio in orbita di piccoli satelliti. Il nostro servizio è reso possibile da ION CubeSat Carrier, una specie di taxi spaziale costruito e operato da noi, che è in grado di trasportare al suo interno fino a sedici CubeSats e rilasciarli in orbita in posizioni orbitali distinte. Questa abilità permette di ridurre in maniera significativa il tempo di schieramento di una costella- zione di satelliti, garantendo una formazione stabile priva di rischio di collisione, un fattore essenziale per veicoli privi di propulsione interna. Lorenzo Ferrario, chief technical officer della D-Orbit. Per quanto riguarda la rimozione di satelliti a fine vita, abbiamo una linea di dispositivi propulsivi in- telligenti specializzati in manovre di rientro. Questi dispositivi, che vanno installati nel satellite prima del lancio, permettono di eseguire la manovra di rimozione in modo rapido, sicuro e nel momento più utile per l’operatore”. Quali software CAD/PLM/FEM uti- lizzate? “Un forte know-how sulla proget- tazione ci ha permesso di arrivare dove ci troviamo oggi. Per cresce- re ulteriormente abbiamo bisogno di tecnologie e soluzioni capaci di rispondere in modo efficace alle nostre sfide. Per questa ragione ci siamo messi alla ricerca di una so- luzione CAD 3D che ci permettesse di raggiungere i massimi livelli di qualità e precisione possibili. Per avere una consulenza sulle nostre e- sigenze di sviluppo ci siamo rivolti a Dedagroup Business Solutions, una delle più importanti realtà in Italia che supporta aziende, enti pubblici e istituti finanziari nelle loro strate- gie IT e digitali. Seguendo le loro raccomandazioni, abbiamo deciso di adottare la Suite PTC Creo, una soluzione che ci ha consentito in tempi brevissimi di elaborare i nostri prodotti dal concept al prototipo di- gitale, in modo ottimale e nel massi- mo dell’efficienza e dell’accuratezza. Dedagroup Business Solutions ci ha aiutati a risolvere i problemi più pressanti, fornendo gli strumenti e la conoscenza necessaria, mentre PTC Creo ci permette di mantenere alto il livello d’innovazione tecnolo- gica su cui D-Orbit si fonda”. Quanto è importante il ruolo dei sistemi CAD/PLM nella gestione del processo progettativo e produttivo? “Il nostro prossimo obiettivo riguar- da proprio l’introduzione del PLM in azienda per consentire di mantenere tutta la documentazione digitale del prodotto in un unico repository. Sarà una vera e propria cassaforte dell’azienda, dove i dati di proget- tazione potranno essere archiviati e ricercati in modo semplice e sicuro. Questo repository non solo ridur- rà i rischi relativi alla tutela della proprietà intellettuale dell’azienda, ma, uscendo dall’ufficio tecnico,
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