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56 progettare 416 SETTEMBRE 2018 RICERCA LaStazioneMarina Sperimentale (SMS) di Genova èuna infrastrutturadedicata alla ricercaeal trasferimento tecnologiconell’ambito dellostudiodeimateriali. Il fenomenodellacorrosioneper unavalutazioneadeguatanella sceltaprogettuale ROBERTO STIFANESE, PIERLUIGI TRAVERSO Il monitoraggio quali/quantitativo del fenomeno corrosivo è un ef- ficace metodo per il controllo del degrado di materiali e per la va- lutazione del potere protettivo dei rivestimenti e può fornire una reale indicazione dell’affidabilità e/o del- le criticità di un determinato pro- dotto. Le prove relative in questo contesto sono usualmente divise in due principali categorie: test di laboratorio e prove in campo, ognu- na delle quali ha i suoi vantaggi e svantaggi. Per esempio, nel caso di test di laboratorio, è possibile con diverse tecniche ‘accelerare’ il fenomeno corrosivo e ottenere dati significativi in modo rapido, cosa impossibile per le prove in campo. È altresì vero che le condizioni del reale ambiente corrosivo non sono, quasi mai, riproducibili esattamen- te in laboratorio. Per questo motivo, L’eccellenza è qui non risulta spesso possibile esten- dere direttamente i dati ottenuti dai test di laboratorio alle condizioni in cui un determinato prodotto dovrà poi essere utilizzato realmente. Il centro sperimentale La Stazione Sperimentale Marina (SMS) del CNR-Ismar è situata nel Porto di Genova, in un’area sogget- ta all’azione di un ambiente di tipo marino-industriale ed è attrezzata per il monitoraggio di diversi para- metri ambientali (foto di apertura). Essa è utilizzata anche da altri Enti pubblici o privati per condurre dif- ferenti prove in campo allo scopo di studiare il comportamento alla corrosione di materiali e valutare l’efficienza di nuove tecnologie pro- tettive sia utilizzando acqua di mare naturale (misure di resistenza al de- grado, performance di rivestimenti, sviluppo del biofilm, MIC-corrosio- ne influenzata dalla componente batterica, sviluppo di sensori del film biologico, trattamento delle acque di zavorra ecc.) sia esponen- do campioni in atmosfera secondo normativa internazionale ISO 8565, così da valutare l’effetto del tempo trascorso in esposizione in atmo- sfera marina (studio dei processi di corrosione, caratterizzazione del potere protettivo di rivestimenti ecc.). L’infrastruttura dispone di una superficie coperta di circa 75 m 2 , costituita da un edificio principale in muratura e da due laboratori mo- dulari, disponibile per ospitare sia impianti pilota sia altre tipologie di sperimentazioni. L’impianto elettri- co è stato recentemente rinnovato ed è ora in grado di erogare fino a 30 kW di potenza. La stazione sperimentale è inoltre dotata di
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