PR_416

36 progettare 416 SETTEMBRE 2018 nel 2017). La crescita decisa dell’ex- port verso la Cina riflette la capacità economica del Paese. Laddove è possibile sviluppa un’industria pro- pria, che erode quote di mercato alle nostre eccellenze, ma continua a ricercare tecnologia di alto profilo. Gli investimenti in tecnologie italiane sono tutt’altro che timidi. L’Arabia Saudita ha subito una battu- ta d’arresto nel 2015. Le esportazioni italiane sono calate nel 2016 fino a riprendersi bene nel 2017 (+19,6%). Registrano una grande crescita le valvole (+21,3%) così come la calda- reria, le pompe e le turbine a gas. È l’ottava meta dell’export della mec- canica. Il petrolio sale e, come era immaginabile, l’economia saudita è la prima a beneficiarne. L’export in Europa Rallentano per la prima volta gli scambi commerciali con il RegnoUni- to. Nel 2017 l’export della meccanica italiana registra un calo (-2,6%) che, anche se lieve, è indice di un cambia- mento. Il valore export era in costante crescita dal 2011. La Brexit con la conseguente necessità di rinegoziare tutti i trattati inizia a destabilizzare il mercato. Rimangono da discutere la reciprocità degli standard produttivi, le normazioni tecniche specifiche, la tracciabilità e gli investimenti. Per ora il RegnoUnito è ancora la quartameta dell’export italiano. La Russia ha domandato in modo crescente le tecnologie italiane dal 2011 fino al 2014, anno in cui l’export italiano verso questo mercato segna un valore pari a 1,1 miliardi di euro. Nel 2015 la cifra scende a 858 milioni di euro con un nuovo tonfo nel 2016 (717 milioni di euro). Nel 2017 si risale a 895 milioni di euro con un +24,8%. È il settimo mercato di de- stinazione per la meccanica Anima. Il Piano di sostituzione all’import re- alizzato dalla Federazione Russa sta finanziando la reindustrializzazione del Paese. Il calo del greggio, la sva- lutazione del rublo, le sanzioni USA ECONOMIA e UE, la grande crisi del 2009 hanno favorito anche le aziende italiane grazie alle Zone Economiche Speciali che rendono possibile il presidio diretto del mercato. Anche l’export verso la Polonia fa un balzo in avanti nel 2017 (+23,7%) fino a toccare i 737 milioni di euro. Ancora bene pompe e macchinari per il sollevamento così come gli impianti termici. Male le valvole che registrano un calo a doppia cifra (- 21%). Il Paese occupa la decima posi- zione export della meccanica italiana “Anima”. La Polonia, beneficiaria di tanti fondi europei, è stata in grado di sfruttare al meglio questi aiuti per consolidare e sostenere il proprio sviluppo industriale. Al di là di po- chi casi isolati, molto probabilmente fisiologici, tutti i settori b2b trovano soddisfazione e fatturato. Germania, Francia e Spagna hanno richiesto sempre più tecnologia ita- liana nel corso del 2017. I tedeschi hanno importato più italianità (+5,4% rispetto al 2016), così come la Francia (+6,3% nel 2017) mantenendo il se- condo e il terzo posto nella classifica dei dieci Paesi export per la mecca- nica italiana. La Spagna, in quinta posizione, chiude il 2017 con un +7,5% confermandosi una delle mete più rilevanti delle esportazioni italiane. La Turchia, invece, rimedia un nono posto con un calo del -4,1%. @lurossi_71

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=