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progettare 416 SETTEMBRE 2018 31 Il campione delle aziende Un recente studio promosso da Mes- se Frankfurt in collaborazione con Ai- dam, Anie Automazione e Assofluid, e condotto da un gruppo di ricerca presso il dipartimento di Elettronica informazione e bioingegneria del Po- litecnico di Milano, ha messo sotto la lente un settore importante dell’indu- stria italiana: quello delle macchine per l’assemblaggio di componenti meccanici. Lo studio ha avuto l’op- portunità di visitare il settore attra- verso due azioni. Una prima rivolta all’analisi dei bilanci sul campione di 38 aziende associate di Aidam e la seconda invece attraverso un questio- nario somministrato alle aziende, con informazioni di tipo più qualitativo. Il campione delle aziende è localizzato per il 75% nel Nord e il rimanente in area Centro Italia ed è costituito da un 70% di piccole imprese, 20% di media impresa e un 10 % di grande impresa. Il primo dato di interesse emerso I valori non sono uguali per le diverse dimensioni di impresa, ma indubbia- mente hanno lo stesso trend. Dimensioni delle imprese In uno degli indicatori, in particola- re, piccola e media/grande impresa si differenziano: gli investimenti in impianti. Questi sono cresciuti per le imprese di dimensione più grande fin dal 2011, mentre è praticamente minimale nelle imprese di dimensioni più piccole. Segno questo che sono stati necessari forti investimenti in tecnologia e impianti al fine di poter aumentare emigliorare la competitivi- tà delle aziende di grandi dimensioni, che hanno saputo crescere per effetto di questi investimenti. E il dato che salta subito all’occhio è che questi investimenti sono precedenti al piano nazionale Industria 4.0, sintomo che il comparto ha creduto nelle spinte al cambiamento, frutto di un confronto continuo con i mercati di riferimento. L’analisi dei dati di bilancio si conclude però con un risultato interessante che riguarda le piccole imprese: la loro reddittività è migliore di quella delle mediograndi imprese, questoèdovuto a diverse motivazioni. La prima è che il valore dei prodotti è riconosciuto indipendentemente dalla dimensione di impresa, anche perché ognuna delle aziende della filiera ha una sua tipicità e mercato di riferimento, in cui riesce a farsi apprezzare. La seconda è legata al ritorno di investimento che le tecno- logie dell’Industria 4.0 portano. I frutti si vedono nell’immediato in termini di fatturato, ma alla lunga in termini di redditività, perché ci sono i costi di implementazione, addestramento e ammortamento che vanno considerati. In questo sarebbe interessante vedere quanto contribuirà il piano Nazionale. L’analisi delle tecnologie Ma quali sono le tecnologie dell’au- tomazione maggiormente utilizzate in questo comparto? dall’analisi dei bilanci riguarda i fattu- rati delle aziende, da cui emerge che l’andamento complessivo del fattura- to della media e grande impresa ha avuto lo stesso valore complessivo di quello della piccola impresa. Segno questo che il mercato complessivo ha saputo valorizzare sia le imprese di grandi dimensioni sia quelle piccole con una sopresa: le piccole imprese hanno saputo essere più costanti nel fatturato medio degli ultimi dieci anni, rispetto a quello che è capitato per la media grande impresa che ha risentito di più della crisi del 2008 pur sapendo riprendersi arrivando a fatturati medi più alti di quelli pre-crisi. Il tutto condito dalla capacità di racco- gliere un patrimonio netto significati- vo, segno di una grande potenzialità di finanziamento interno. Se guardato in modo complessivo questo dato fa comprendere come la filiera abbia saputo gestire in modo positivo il van- taggio competitivo dell’intero settore. FATTURATO COMPLESSIVO 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 MIGLIAIA DI EURO 2016 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 LEGENDA: DIMENSIONE AZIENDA MEDIA PICCOLA FATTURATO MEDIO 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 MIGLIAIA DI EURO 2016 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 LEGENDA: DIMENSIONE AZIENDA MEDIA PICCOLA 0