FL_435

12 fluidotecnica 435 GENNAIO / FEBBRAIO 2021 insieme di soluzioni pneumatiche miniaturizzate, come le valvole ul- tracompatte unite a componenti meccanici, elettronici, sensoristica avanzata e due telecamere. Le dita pneumatiche della mano bioni- ca sono attivate da una compatta unità di valvole piezoelettriche, montate direttamente sulla mano. Le dita e il pollice opponibile sono realizzati con strutture a soffietto composte da camere d’aria cir- condate da un resistente tessuto a maglia. Questo rende la mano leggera, sensibile e in grado di adattarsi, mantenendo la capacità di esercitare forze considerevoli. Uno dei vantaggi fondamentali degli attuatori pneumatici sta pro- prio in questo: nel poter afferrare gli oggetti con grande precisione, regolando in modo relativamente semplice la forza impiegata dal robot, agendo con decisione o de- licatezza, in base alla risposta dei sensori. farlo mantenere in equilibro su una sfera, esattamente come un pendolo inverso, in modo da per- mettergli di muoversi liberamente in tutte le direzioni. Anche il robot di Festo è alimentato elettricamente e monta a bordo la batteria per il braccio robotico, che è posizionata nel corpo della macchina, e la cartuccia dell’aria compressa per la mano pneuma- tica, che è installata nel braccio. Il robot è indipendente, autonomo e adatto ad operare come assistente personale, può svolgere lavori di manutenzione o riparazione, rile- vazione o ispezione. Robot collaborativi e versatili Le nuove frontiere della robotica, soprattutto nell’ambito dei siste- mi di produzione industriale, sono il terreno su cui si muove SMC. Questo produttore ha saputo pro- porre in ambito manifatturiero un insieme di soluzioni che sfrutta- no le caratteristiche intrinseche al principio fisico e al mezzo utilizzati nei dispositivi a vuoto e pneuma- tici. L’aria, o la sua assenza, hanno permesso a SMC di realizzare delle soluzioni che offrono alla robotica industriale la possibilità di creare applicazioni più sicure e flessibili. Una prima caratteristica intrinseca delle attrezzature pneumatiche è quella di utilizzare un fluido com- primibile, che si sposa in maniera del tutto naturale alle caratteristiche di sicurezza necessarie alla robotica collaborativa. Poi, la presa a vuoto, impiegata per manipolare gli oggetti sulla linea produttiva, ha dimostrato un’adat- tabilità e una versatilità che è diret- tamente connessa alle prestazioni fisiche dell’interazione vuoto-aria. Senza appesantire il sistema di con- trollo con algoritmi e sensoristica di complessità soverchiante, i disposi- tivi di manipolazione basati sul vuo- Per ricreare un movimento preciso e indipendente, ogni dito utilizza delle camere d’aria che contengo- no ognuna due elementi strutturali che rappresentano le ‘ossa’. Per ogni dito, un sensore di defor- mazione rileva il piegamento e permette di stabilire la posizione delle punte. La mano è ricoperta da un guanto che integra dei sensori tattili di pressione, che sono posi- zionati su dita, palmo e lati della mano bionica. In questo modo, la struttura del sistema di presa robotica è in grado di percepire le caratteristiche fisiche degli oggetti afferrati, producendo una retroa- zione sul sistema di controllo, che può adattare la forza della sua presa all’esatta natura dell’oggetto da manipolare. I progettisti di Fe- sto hanno poi montato il sistema di presa pneumatica su un brac- cio elettrico installato su un robot mobile. Per conferire la massima agilità all’automa, si è scelto di MECCATRONICA Il robot Atlas, pensato per svolgere attività di ricerca e soccorso, dimostra la sua abilità nel fare salti mortali e capriole.

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