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16 fluidotecnica 419 GENNAIO / FEBBRAIO 2019 INCHIESTA fonti rinnovabili, cresce sia sul mer- cato estero che nazionale anche per Paolo Muscetta di ENI, in particolare per oli da taglio interi: “La domanda è diffusa da parte di tutti i soggetti del settore industriale. Oltre all’ecososte- nibilità, rileviamo che i clienti sono sempre più sensibili al miglioramento dell’ambiente di lavoro e alla tutela della salute degli operatori: valutano attentamente quanto riportato dal- la scheda di sicurezza dei prodotti e chiedono sempre più spesso prodotti competitivi che consentano di ridurre l’impatto ambientale”. La soluzione più adatta L’atteggiamento del mercato è tuttavia ancora ambivalente per quanto riguar- da le soluzioni a base vegetale, la cui crescita è stata rallentata dalle cattive esperienze fatte da alcuni utilizzatori, dovute a una scelta poco oculata del tipo di lubrificante, affidandosi magari al criterio del minor prezzo.“All’interno della famiglia degli oli a base vegetale vi èunagrande varietàdi differenze chi- miche che fannograndi differenzenella stabilità dell’olio - afferma Bassi -. Alto è quindi il rischio di avere una brutta esperienza da clienti che hanno avuto la sfortuna di provare un olio vegetale non stabile. Fondamentale è pertanto affidarsi al supporto di esperti, che sappiano indicare il prodottopiùadatto al tipo di lavorazione del caso, magari anche con una certa addizionale di co- sto iniziale che poi dà però innegabili benefici in stabilità e produttività”. Se la scelta è fattabene, l’utilizzatorefinale non avrà quindi problemi. Quanto sia importante scegliere il prodotto più adeguato vale quindi sì per gli oli a base vegetale, ma è altrettanto fon- damentale nella selezione di qualsiasi tipologia di lubrificante. Una recente ricerca condotta da Shell sull’uso dei lubrificanti industriali evidenzia che le aziende riconosconoma sottovalutano i benefici derivanti da una corretta scelta del prodotto lubrificante. Il 60% delle aziende intervistate ammette in particolare che i propri errori nei pro- cessi di lubrificazione hanno compor- tato tempi di fermo produzione non pianificati. “Per colmare il gap emerso dalla ricerca e per sostenere i clienti verso le nuove frontiere dell’industria 4.0, Shell ha sviluppato la campagna di informazione e formazione ‘Insieme tuttoèpossibile’ - spiegaRobertoPaga- nuzzi di Shell -, che punta a dimostrare come un approccio consulenziale de- dicato, unito a tecniche di analisi e di monitoraggioavanzate e all’usodi pro- dotti performanti, possano migliorare le prassi di lubrificazione e consentire significativi risparmi”. Prestazioni tecniche superiori Gli oli a base vegetale si affermano quindi sul mercato sulla scia delle esperienze positive degli utilizzatori e dei benefici tecnologici che offrono. “Grazie alla loro particolare composi- zione chimica, gli oli a base vegetale tendono ad aggrapparsi al pezzo me- tallico - illustra Bassi - in virtù di una polarità che si crea, proprio come se fossero in azione due calamite di segno opposto. Ciò significa che tra l’utensile e il pezzo da tagliare vi è sempre unfilmdi olioomogeneo che il minerale non ha, per cui il pezzo tende a ‘scappare’, necessitando di additivi”. Additivi che invece un olio vegetale di buona qualità può addirittura non richiedere, abbassando il rischio chimi- co correlato a queste sostanze e con miglior mantenimento dell’olio. A tal proposito aggiunge Muscetta: “L’im- piego di una base esterea nella formu- lazione di un olio da taglio consente di ottenere caratteristiche antiusura e di riduzione del coefficiente di attrito senza l’utilizzo di additivi EP (extreme pressure) quali il cloro e lo zolfo, che comportano rispettivamentemaggiori costi di smaltimento e un effetto sgra- devole sull’odore, ed eventuali etichet- tature di pericolo. ENI si orienta verso

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