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fluidotecnica 417 OTTOBRE 2018 17 essere unicamente il prodotto, ma la tecnologia, sviluppata in una intera filiera, coinvolgendo partner, fornitori e clienti stessi. Di fatto il vero denomi- natore in una associazione come As- sofluid sono le competenzenecessarie per fornire vere soluzioni che utilizzino tecnologie per il controllo del moto e la potenza fluida”. Dal suo punto di osservazione come sarà l’Assofluid del futuro? “Stiamo lavorando per fare in modo che le nostre aziende possano gode- re di una rappresentatività sempre maggiore e che questa sia legata a un comparto che, proprio in virtù di quella contaminazione tecnologica che caratterizza l’industria moder- na, non può più limitarsi alla de- finizione di fluid power, ma deve necessariamente allargare il proprio perimetro. Di fatto grazie all’avvallo dell’assemblea dei soci di giugno, ha preso ufficialmente il via il pro- getto che vedrà la creazione di una nuova entità associativa, strutturata operativamente come una sorta di federazione aperta, i cui pilastri sa- ranno in prima battuta Assofluid, in rappresentanza del mondo del fluid power, e Assiot, per i sistemi di tra- smissione del movimento e potenza”. Quali sono gli obiettivi comuni? “Una nuova realtà che potrà dar voce a un comparto che in Italia vale oltre dieci miliardi di euro e che, ed è la cosa più importante, è costituito da aziende che rappresentano l’eccellenza della meccanica. Aziende accomunate dalla voglia di investire in tecnologie e in formazione, disposte a confrontarsi e collaborare sia tra loro che con attori a coinvolgere 180 soci, che ancoraoggi condividono quell’idea in un mercato il cui valore si aggira intorno ai 4 mi- liardi di euro”. Il mondo industriale sta cambiando velocemente. Che fare? “Come detto gli scenari sono cambiati e in particolare l’evoluzione tecnolo- gica con l’attestarsi del paradigma di industria 4.0 ha profondamente mutato l’approccio al business, sia in termini organizzativi che tecnologici, basti pensare all’importanza trasver- sale delle tecnologie abilitanti nell’am- bito della digitalizzazione dei processi in tutte le aziende o alla necessità di creare valore aggiunto attraverso la fornitura di soluzioni che compren- dono anche servizi. Di conseguenza evolve anche il ruolodell’associazione, il cui fattore aggregante non può più Da sinistra: Stefan Pan, vice presidente Confindustria; Assunta Galbiati, presidente Assiot; Sandro Salmoiraghi, presidente Federmacchine; Domenico Di Monte, presidente Assofluid.
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