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fluidotecnica 416 SETTEMBRE 2018 31 acquisito i diritti sul brevetto (art. 139, comma 1, c.p.i.). In caso di fallimento del licenziatario, il contratto di licenza non si risolve au- tomaticamente, a meno che l’azienda non sia posta in liquidazione. Nel caso in cui il brevetto, oggetto del contratto, sia dichiarato nullo per mancanza di uno o più requisiti di bre- vettabilità, anche il contrattodi licenzaè nullo (art. 77 c.p.i.) e il licenziatario non è più tenuto a pagare i canoni futuri. Non essendo retroattiva la nullità del brevetto, il licenziante non è obbligato a restituire ciò che ha già percepito, dal momentoche il licenziatariohausufrui- to del regime di esclusiva per il periodo antecedente la dichiarazione di nullità. Il portafoglio brevettuale Affinché il brevetto sia una fonte di profitto, un’impresa deve conoscere il valore del suo portafoglio brevettuale. In letteratura sono stati proposti diversi metodi per calcolare il valore econo- mico di un brevetto che, dal punto di vista finanziario, è la differenza tra il valore della tecnologia con la tutela brevettualee il valoredellastessasenza la protezione. Il valore dipende da una serie di fattori quali lo specifico contesto di valutazio- ne, il livello di analisi (se eseguito su un singolo brevetto o un portafoglio di titoli), il periodo, il motivo (licenza, calcolo dei danni ecc.) e per chi viene svolta la valutazione (licenziante, li- cenziatario). I metodi di calcolo sono suddivisi in due macro-categorie: di tipo qualitativo e quantitativo. I metodi quantitativi si dividono in metodi basati sugli indicatori (di tipo rating/ranking e che si focalizzano sulle informazioni contenute nei brevetti, quali citazioni, opposizioni e cause, stato legale, ampiezza della tutela, e- stensioni territoriali, numero di riven- dicazioni, di inventori e strategie di de- posito) e metodi economico-finanziari (costi, mercato, flussi di cassa attesi e opzioni reali). I brevetti sono iscrivibili in bilancio nell’attivo patrimoniale tra le immobilizzazioni immateriali al costo di acquisto o di produzione e sono soggetti ad ammortamento in ogni esercizio. Nel dicembre2014èstato introdottonel nostro ordinamento un regime facol- tativo di tassazione agevolata (Patent Box), a cui possono essere sottoposti i redditi che derivano dai brevetti (e da altri beni immateriali tra cui i modelli d’utilità, i disegni industriali ecc.). L’aspetto fiscale Come puntualizzato da Roberto Casati nell’articolo pubblicato su ‘Il Diritto In- dustriale’ (6/2016), dal titolo ‘Patent Box: i metodi e i criteri di calcolo del reddito agevolabile nel caso di uso diretto dei beni immateriali’, le imprese che aderi- scono al Patent Box possono ottenere dei benefici rappresentati ‘dalla pos- sibilità di escludere dal computo del reddito globale dell’impresa una quota dei redditi derivanti dai beni immateriali per i quali si è richiesta l’agevolazione, ottenendo così un beneficio rappre- sentato dalla riduzione dell’imponibile fiscale’. Da una ricerca sulla banca dati dell’Uibm (https://www.uibm.gov.it/ uibm/dati/Avanzata.aspx) si evidenzia un trend positivo per quanto riguarda il numero di depositi di domande di brevettoper invenzione, tenendoconto che il dato relativo all’anno 2017 non è completo. L’Italia si conferma come un Paese che predilige il marchio tra i vari titoli di privativa industriale. Invece per quanto riguarda le con- cessioni dei brevetti per invenzione, si osserva una diminuzione costante, forse dovuta al fatto che a partire dal luglio 2008 è stato introdotto l’esame delle domande di brevetto nazionali. Dal rapporto annuale 2016 dell’UEB risulta che il numero di depositi di domande di brevetto (EP e PCT) pro- venienti dall’Italia è in crescita del 5,3% rispetto al 2015. Ricapitolando, il brevetto è uno stru- mento che consente all’impresa di mantenere un vantaggio competitivo nel mercato in cui opera. Non è quasi mai un fine di per sé ma è funziona- le sia alla strategia di sfruttamento diretto sia di trasferimento a terzi. La valorizzazione si attua attraverso la realizzazione e la vendita dei prodotti soggetti alla privativa industriale, con la concessione di licenze d’uso oppure con il trasferimento definitivo del titolo brevettuale. M. Barbieri - Licensing manager @ TechnologyTransferOffice(TTO)-Politecnico di Milano @maxbpv9 Numero di depositi effettuati presso l’Ufficio Europeo Brevetti (Fonte: http://www.epo.org) Country 2016 2015 Change Germany 31 815 31 379 1.4% France 12 726 13 294 -4.3% Switzerland 8 606 8 357 3.0% Netherlands 8 339 8 517 -2.1% United Kingdom 7 226 7 099 1.8% Italy 5 256 4 990 5.3% Sweden 4 935 4 977 -0.8% Belgium 2 559 2 385 7.3% Austria 2 538 2 487 2.1% Spain 2 400 2 375 1.1%
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