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stringa di LED. Il vantaggio di questa topologia è la pos- sibilità di pilotare una stringa di LED a una tensione su- periore, inferiore o uguale a quella di alimentazione. Le limitazioni di questa topologia derivano solo dal conver- titore: nell’intorno basso dalla tensione di alimentazione minima dell’IC controller e in quello alto dalla tensione di uscita massima dell’IC controller. La tabella 3 riassu- me vantaggi e compromessi dell’uso di convertitori bo- ost-buck come driver LED. Modalità Buck mediante convertitore boost Alcuni driver LED di tipo step-up (o boost) possono es- sere configurati per ridurre la tensione di alimentazio- ne (anziché riferirsi a massa, come avviene in un buck standard), creando una configurazione in modalità buck (il cui schema è riportato nella figura 7). Questa presenta le stesse limitazioni di un buck: la tensione complessiva della stringa di LED deve essere inferiore a quella dell’a- limentazione in ingresso. Un esempio della modalità buck è riportato in figura 7, mentre la tabella 4 riassume vantaggi e compromessi dell’uso di convertitori in moda- lità buck come driver LED. Convertitore Buck-Boost I driver LED buck-boost regolano la corrente dei LED partendo da una tensione di alimentazione superiore o inferiore alla tensione complessiva della stringa. Il Lighting Fig. 7 – Convertitore in modalità Buck Fig. 8 – Esempio di modalità Buck: LT3756-2 Tab. 4 – Vantaggi e compromessi dell’uso di convertitori in modalità Buck come Driver LED Benefici dei Driver LED in modalità Buck Compromessi per i Driver LED in modalità Buck Applicazioni Buone prestazioni EMI La tensione di ingresso deve esse- re superiore a quella dei LED Abbaglianti/Anabbaglianti Si può usare la matrice per lo “short” dell’intera stringa Regolatore preboost necessario nella maggior parte dei sistemi automotive Indicatori di direzione Lo stesso driver è adatto a diverse applicazioni Non è possibile collegare l’uscita (catodo dei LED) verso GND Luci di posizione diurne EO LIGHTING - GIUGNO/LUGLIO 2023 XXIV