Italia 4.0

37 ITALIA 4.0 2018 da sola in città, capace quindi di leggere i cartelli stradali, i semafori, di evitare i pedoni e gli altri veicoli e di fermarsi agli incroci”. Il progetto realizzato da Vale- ria oggi è open source e disponibile per chiunque voglia sviluppare il proprio ro- bot e la propria città dei robot. Scuola di robot per dreamer Al MIT di Boston, girando per i vari dipar- timenti, Valeria è ammaliata da tutte le applicazioni robotiche che si sviluppano in quei laboratori. In particolare sono però i progetti dedicati al riconoscimento delle emozioni umane e all’interazione con i bambini e con i soggetti autistici a colpirla maggiormente. “Quando ho cominciato a interessarmi di informatica - ricorda Vale- ria -, nella provincia di Alessandria da cui provengo non esistevano corsi che mi per- mettessero di approfondire quell’interes- se. Tornata in Italia, volevo assolutamente portare quel tipo di insegnamento anche qui, per insegnare la robotica ai bambi- ni”. Valeria inizia a tenere i primi corsi, e in breve, le richieste crescono in maniera esponenziale. La ragazza decide allora di pubblicare una Call for teacher sui social, che porta all’incontro con Francesco Bal- dassarre, classe 1992. Inappagato da un percorso di studi che non dava spazio al- le esperienze pratiche, e da un lavoro in una società di consulenza informatica po- co stimolante, Francesco risponde alla call di Valeria. “Desideravo esplorare nuovi territori, approfondire la blockchain, l’AI (intelligenza artificiale ndr ) e la robotica - racconta Francesco -. Con Valeria ci siamo subito trovati, e abbiamo deciso di fonda- re la nostra azienda”. Valeria e Francesco aprono la loro scuola di robotica ad aprile 2018, con una decina di insegnanti e colla- boratori. La scuola propone corsi per tutte le età, dai tre anni in su, con corsi certi- ficati dal Miur, per le scuole pubbliche e private, e corsi per adulti in aula anche per insegnanti, per portare il particolare ambiente educativo proposto da Valeria e Francesco nelle classi. La scuola organiz- za anche numerosi corsi e team building aziendali, con referenze come Cisco, IBM, Michelin e Allianz, in Italia, in Europa e fino a Boston e San Francisco. Il modello educativo proposto si basa innanzitutto sul learn by doing, poiché è costruendo qualcosa che si impara meglio e più ve- locemente. Gli allievi sono chiamati drea- mer, e vengono fatti sempre collaborare con il team working in ogni attività. “Ma la prima regola della nostra scuola - speci- fica Valeria - è che ‘Niente è impossibile’. Non bisogna mai dire ’Non ce la faccio’, perché pensiamo sia un blocco mentale per arrenderci. Tutto può essere costruito giorno dopo giorno, con determinazione, fatica, duro lavoro, e non è mai troppo tardi né troppo presto per imparare”. Per- ché, come dice spesso Valeria in conclusio- ne dei suoi speech; solo sul dizionario la parola successo viene prima di sudore. @marcocyn Valeria Cagnina con il collega e socio Francesco Baldassarre.

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