Italia 4.0

23 ITALIA 4.0 2018 congerie di dati che sensori e tecnolo- gie digitali permettono di raccogliere in azienda. Big data e analytics, ben lungi dal soppiantare il fattore uma- no, esaltano il potere della conoscen- za, dando vita a strumenti volti a raf- forzare e supportare le persone nello svolgimento delle loro mansioni quo- tidiane. “La raccolta dei dati in Sai- pem ci ha portato a sviluppare nuove attività - esordisce Regina Meloni, bu- siness intelligence X Sight by Saipem -, nuove metodologie, come mi piace chiamarle, perché implicano delle buone prassi di acquisizione dei dati, off line e on line, per poi procedere alla loro valutazione”. X Sight è la di- visione creata circa un anno e mezzo fa all’interno di Saipem per indirizza- re l’innovazione digitale all’interno dell’azienda. Saipem si occupa della realizzazione di impianti oil & gas per una varietà di clienti, che devono con- durre gli impianti, soprattutto raffi- nerie, e garantire produzioni 24/7 per almeno due anni prima di poter or- ganizzare gli shut down di manuten- zione. “I clienti sono stati il principale driver che ci ha spinto a dedicarci allo sviluppo di queste nuove metodologie - prosegue Meloni -, e tra le priorità che ci siamo dati vi sono gli strumenti di manutenzione predittiva e prescrit- tiva, utilissimi per organizzare le atti- vità di manutenzione ed evitare shut down improvvisi per i nostri clienti”. Strumenti che sono preziosi anche per Saipem stessa, nella gestione degli as- set di cui è proprietaria, in primo luo- go navi che la società impiega in atti- vità off shore e di posatura di piping. Un’altra realtà che si occupa della co- struzione di infrastrutture critiche di grandi dimensioni è Salini Impregilo, dove pure la valorizzazione dei dati porta numerosi vantaggi. “Sebbene i nostri progetti siano tutti comple- tamente diversi e non ripetitivi, per specifiche tecniche, tipo di infrastrut- tura, costo della materia prima e della manodopera - spiega Matteo Perondi, head of procurement program mana- gement & planning Salini Impregilo -, pure negli ultimi anni ci stiamo spin- gendo molto verso la raccolta e l’ana- lisi dei dati storici”. Per quanto con- cerne il procurement, in azienda da due anni si raccolgono e analizzano i dati, interfacciandoli anche con altri dati, con due obiettivi principali: il pri- mo è capire come si è lavorato su un progetto, se è stata portata efficienza rispetto ai target che erano stati fissa- ti. Il secondo, più strategico, è aiutare l’azienda a prendere decisioni per il futuro. “Grazie ai dati storici riuscia- mo infatti a capire in che momento e dove è meglio acquistare - dice Peron- di -, grazie a una sorta di piattaforma di smart procurement che abbiamo sviluppato e che ci sta già portando ri- sultati interessanti”. Estrarre l’ago dal pagliaio dei dati Perché un processo di trasformazione digitale abbia successo è necessaria una doppia componente: dapprima una spinta dal management, e quindi una declinazione da parte di chi gesti- sce i processi, come sostiene Roberto Rungo, head of engineering di Pro- meteon Tyre Group, società spin-off di Pirelli: “È fondamentale che la prima linea aziendale veda il valore e il van- taggio competitivo insito nella digita- lizzazione e nell’acquisizione dei dati, che in una azienda di 7.000 dipenden- ti come la nostra si trovano ovunque”. Il cambiamento digitale deve poi per- vadere tutte le funzioni, apportando anche cambiamenti organizzativi, in quanto consente di pensare a funzio- ni più integrate e snelle. Vanno quindi declinati dei piani operativi che passa- no dalla scelta degli strumenti e delle Regina Meloni è business intelligence X Sight by Saipem: “Estrarre valore dai dati è come cercare un ago in un pagliaio, e le competenze dei nostri tecnici specialisti e delle persone in sala controllo sono essenziali. Un approccio agnostico ai dati nel settore oil & gas è assolutamente impossibile”. Matteo Perondi è head of procurement program management & planning Salini Impregilo: “Grazie ai dati storici di progetto abbiamo sviluppato uno strumento di smart procurement. Per noi l’innovazione passa anche dai fornitori, che sono i primi a spronarci a essere più digitali e collaborativi con loro”. Roberto Rungo è head of engineering Prometeon: “Il know-how dei nostri tecnici fornisce le correlazioni a priori per interpretare i dati e rafforzare le persone in quello che fanno. AI e deep learning potranno quindi farci fare un passo oltre verso qualcosa che ancora non sappiamo”. I PROTAGONISTI

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